Cos’è la preeclampsia?
La preeclampsia è una condizione caratterizzata dall’aumento della pressione arteriosa nella donna in gravidanza, in genere dopo la 20a settimana di gestazione. La preeclampsia è accompagnata da elevati livelli di proteine nelle urine (proteinuria), da gonfiori diffusi (edemi) e ritenzione di liquidi, aumento di peso, mal di testa e nausea.
Se non diagnosticata precocemente e non trattata in modo corretto, la preeclampsia rappresenta una grave complicazione per la mamma e per il feto durante la gravidanza. Quando invece viene trattata adeguatamente, la preeclampsia si risolve in qualche settimana dal parto. In entrambi i casi, la preeclampsia espone la donna a un rischio doppio di eventi e patologie cardiovascolari rispetto alle donne che non hanno avuto preeclampsia, per i 40 anni successivi al parto.
Quali sono le cause della preeclampsia?
Le cause che portano la donna in gravidanza a sviluppare preeclampsia non sono ancora del tutto chiare. Alcuni fattori predisponenti, però, sono noti, come ad esempio un insufficiente sviluppo della placenta e dei vasi sanguigni che apportano nutrienti alla placenta, precedenti casi in famiglia (storia familiare positiva per preeclampsia), obesità, età materna molto giovane o oltre i 40 anni, gravidanze multiple, la presenza di ipertensione, diabete o malattie renali già presenti, il ricorso a tecniche di fecondazione in vitro.
Quali sono i sintomi della preeclampsia?
La preeclampsia può rimanere silente fino al momento in cui si manifesta rapidamente, oppure dare luogo a sintomi improvvisi. In genere i sintomi della preeclampsia sono gonfiori (edemi) in particolare al volto e alle mani, ritenzione di liquidi, aumento di peso, mal di testa e nausea, in associazione a ipertensione e proteinuria.
Come si diagnostica la preeclampsia?
In caso di sospetta preeclampsia, la diagnosi si avvale dell’esame obiettivo del medico, valutazione dei segni caratteristici (edemi delle mani e del volto, degli arti inferiori e superiori) e sintomi, misurazione della pressione arteriosa, esami delle urine positivi per proteine nelle urine (proteinuria). La salute del feto è valutata mediante uno stress test per la valutazione del volume del liquido amniotico e del peso fetale.
Come si cura la preeclampsia?
In generale, con diagnosi di preeclampsia la gestante viene ricoverata in ospedale o in terapia intensiva, a seconda della gravità. Nei casi in cui mamma e feto non richiedono ricovero, la donna viene seguita in ambulatorio con controlli due volte alla settimana, effettuando gli stessi esami delle gestanti ricoverate per preeclampsia. Il parto rappresenta il trattamento definitivo per la preeclampsia, ma la decisione del parto dipende da diversi fattori, tra cui l’età gestazionale, lo stato fetale e la gravità della preeclampsia. Se la preeclampsia non si sviluppa in modo grave, il parto può avvenire per induzione a 37 settimane.
Dopo il parto, in genere, la pressione tende a normalizzarsi, ma va monitorata con periodiche misurazioni ogni 1-2 settimane dopo il parto.