Il parto pretermine ha un’incidenza che supera il 10% ed è la causa più frequente di morbilità e mortalità neonatale. E’ possibile effettuare un trattamento farmacologico in caso di attività contrattile in una gravidanza a rischio di parto pretermine in epoca gestazionale inferiore alla 36 settimana, ma non sempre la terapia risulta efficace.
Quali sono i rischi per il bambino?
Le conseguenze neonatali e infantili sono tanto più gravi quanto più precoce è l’epoca gestazionale in cui avverrà il parto. Tra i rischi per il bambino sono incluse un’aumentata mortalità neonatale, esiti retinici, sindrome da distress respiratorio, emorragia cerebrale, enterocolite necrotizzante ed esiti più tardivi. Inoltre questi bambini sono predisposti a un’elevata morbilità (malattie) che si può protrarre anche nella vita adulta.
Quali sono le cause?
Ormai il parto pretermine si può definire una sindrome, che può essere indotta da diversi fattori materni quali infezioni, patologie cervicali, sovradistensione uterina, deficit di progesterone, infiammazione o da indicazione medica ad espletare il parto per problematiche materne quali ipertensione/preeclampsia, insufficiente funzionalità placentare, alterazioni della crescita o della flussimetria fetale. Queste cause sono molto eterogenee e grossolanamente dividono la problematica del parto pretermine in due gruppi:
- parto prematuro idiopatico
- parto prematuro conseguente a un’indicazione medica.
Il parto prematuro idiopatico che rappresenta più del 60% dei casi di parto prematuro, riconosce vari fattori che inducono l’attività contrattile uterina, la trasformazione cervicale e la rottura delle membrane. Tra i meccanismi responsabili di tali eventi è sicuramente coinvolta una componente infiammatoria.
Diventa quindi essenziale identificare le cause che possono determinare un rischio di parto prematuro idiopatico o da indicazione medica per poter prevenire lo stesso evento negativo nelle future gravidanze.
A chi rivolgersi?
Da qui nasce l’impegno del Centro multidisciplinare di Patologia della gravidanza di Humanitas San Pio X, diretto dalla Prof.ssa Nicoletta Di Simone che concentra il lavoro e l’esperienza degli esperti che lavorano e collaborano insieme per ridurre la ricorrenza di questi eventi ostetrici le cui cause possono essere molteplici, con misure di prevenzione primaria (che interessa tutta la popolazione) ma principalmente di prevenzione secondaria, che interessa la popolazione a rischio.
Cosa fare per evitare complicanze ostetriche?
Per arrivare alla gravidanza e al parto, dopo uno o più parti pretermine, è necessario intraprendere un percorso di diagnosi e terapia che parte dall’individuare le cause che hanno portato all’insuccesso ostetrico. Il percorso può iniziare anche a distanza attraverso consulti di telemedicina. Il primo colloquio verrà svolto dalla professoressa Nicoletta Di Simone e dalle colleghe che collaborano con lei. Il percorso prevede visite/incontri specialistici ripetuti (per poter identificare le cause), accertamenti diagnostici specifici e infine una terapia al fine di poter programmare e poi portare a termine una gravidanza. Nel nostro Centro multidisciplinare di Patologia Ostetrica presso Humanitas San Pio X, per tutta la durata del percorso fino all’espletamento del parto e al post-partum la donna e il suo bambino sono seguiti e supportati da specialisti dedicati.