Cosa sono i tumori ginecologici?
I tumori ginecologici sono le neoplasie più frequenti tra le donne, che interessano l’apparato genitale e riproduttivo femminile. Si tratta di tumori dell’utero, di cui fanno parte il tumore dell’endometrio e il carcinoma della cervice uterina (o collo dell’utero), il tumore ovarico, i tumori della vulva, della vagina e i tumori della placenta (malattia trofoblastica gestazionale). Tra i tumori ginecologici, i più frequenti sono il tumore dell’endometrio, il carcinoma della cervice uterina e il tumore dell’ovaio.
Quali sono le cause dei tumori ginecologici?
I tumori ginecologici non sono tutti uguali e hanno cause e fattori predisponenti diversi tra loro che possono andare da infezioni da HPV, fattori ormonali e stile di vita, fino a familiarità, mutazioni genetiche (BRCA 1 e 2), infertilità, assenza di gravidanze, alcune malattie come diabete, ipertensione, obesità, policistosi ovarica, alcune terapie, come nel caso del Tamoxifene per il carcinoma mammario, e farmaci.
Quali sono i sintomi dei tumori ginecologici?
Nelle fasi iniziali, i tumori ginecologici sono in genere asintomatici, o presentano sintomi non specifici come disturbi digestivi, dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, sanguinamenti vaginali al di fuori del ciclo o in menopausa, perdite vaginali anomale al di fuori del ciclo o in menopausa.
Come si diagnosticano i tumori ginecologici?
La diagnosi dei tumori ginecologici avviene, in genere, durante la visita ginecologica (o altra visita in caso di sintomi aspecifici), con l’ecografia transvaginale, il Pap-test e l’HPV-DNA test. Nei tumori dell’endometrio, segue la conferma istologica con isteroscopia con biopsia.
Una volta diagnosticati, segue la stadiazione del tumore specifico e, oggi, l’analisi molecolare o caratterizzazione molecolare del tumore. Si tratta di un esame che si effettua su un prelievo di sangue o su un campione di tessuto tumorale, che serve a costruire il profilo molecolare della malattia (una specie di “carta di identità”) per individuare la terapia personalizzata più adatta ed efficace contro le cellule di quello specifico tumore.
Quali sono i trattamenti per i tumori ginecologici?
In genere, è fondamentale la chirurgia per rimuovere il tumore, a cui segue la terapia adiuvante stabilita sulla base delle caratteristiche cliniche e molecolari specifiche del tumore. Per questo motivo, oggi, si parla di personalizzazione del trattamento, che può prevedere immunoterapia, anche in combinazione a chemioterapia sistemica, Parp-inibitori, anticorpi farmaco coniugati, brachiterapia, radioterapia.
Tumori ginecologici: come prevenirli?
Per l’assenza di sintomi nelle fasi iniziali o per la presenza di sintomi generici, spesso questi tumori vengono diagnosticati quando sono già in forma avanzata. La prevenzione primaria non è sempre possibile, ad eccezione del tumore della cervice uterina per il quale è disponibile gratuitamente la vaccinazione HPV per i maschi e per le femmine dai 12 ai 26 anni, per il quale è possibile anche aderire ai programmi di screening per la diagnosi precoce (prevenzione secondaria).
Per gli altri tumori ginecologici, invece, la prevenzione secondaria si basa su controlli ginecologici annuali, il primo entro un anno dal primo rapporto sessuale, con ecografia transvaginale, Pap-test e HPV-DNA test (per il tumore della cervice uterina), secondo le indicazioni del ginecologo. In caso di diagnosi di tumori ginecologici è importante rivolgersi a centri specializzati e di ricerca, in modo da aumentare le probabilità di guarigione, di speranza di sopravvivenza e di cure personalizzate.