L’acido folico è una vitamina idrosolubile appartenente alle vitamine del gruppo B, viene introdotta nell’organismo mediante l’alimentazione, assorbita dall’intestino e immagazzinata nel fegato. È fondamentale per il buon funzionamento dei globuli rossi e bianchi e per il metabolismo degli aminoacidi e dei nucleotidi.
In gravidanza, l’acido folico riveste un ruolo centrale perché contribuisce allo sviluppo del tubo neurale del bambino, l’abbozzo embrionale di quello che sarà il sistema nervoso centrale. Ma quanto e come va assunto? Ne parliamo con il dottor Alessandro Bulfoni, Responsabile di Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X.
L’acido folico è particolarmente importante nel primo trimestre di gravidanza, periodo in cui possono svilupparsi i difetti del tubo neurale, il più conosciuto dei quali è la spina bifida, ovvero la mancata chiusura delle vertebre con conseguente fuoriuscita del midollo spinale. Si tratta di anomalie congenite gravi, che possono determinare uno sviluppo incompleto del cervello e del midollo spinale, con conseguenti danni neurologici di varia entità.
Alimentazione e supplementazione giornaliera
Sono alimenti ricchi di acido folico:
- Verdure a foglia verde, come gli spinaci, ma anche broccoli e fagiolini.
- Legumi, come piselli, ceci e fagioli.
- Agrumi
- Cereali
Il consumo di questi alimenti è certamente consigliato in gravidanza, ma non è sempre sufficiente a soddisfare l’aumentato bisogno di acido folico tipico della gestazione, pertanto il medico prescriverà l’assunzione giornaliera di integratori di acido folico per i primi tre mesi di gravidanza.
Nelle donne che pianificano una gravidanza, la supplementazione viene suggerita ancora prima dell’avvenuto concepimento, nel periodo in cui si sta provando ad avere un figlio. Pertanto, è sempre bene consultare il medico e attenersi alle sue indicazioni, al fine di prevenire lo sviluppo di difetti del tubo neurale.
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