Qualunque sia l’intervento, l’anestesia è per molti fonte di timore e ansia, a volte di vero terrore. Si tratta spesso di emozioni, accompagnate da sensazioni fisiche, che, se vissute in modo esagerato, possono influenzare negativamente tutto il percorso dall’intervento al recupero.
Ne parliamo con il dottor Francesco Cuniberti, psichiatra del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X.
Quali sono gli effetti dell’ansia per l’anestesia?
L’ansia per l’anestesia può provocare molteplici sensazioni psicologiche e mentali che variano nelle diverse fasi, da prima del ricovero, ai giorni successivi all’intervento. Alcuni pazienti, per tale timore, arrivano anche ad evitare di andare dal medico nonostante il proprio stato di salute.
L’ansia per l’anestesia può provocare, in molte persone, sensazioni soprattutto fisiche con il coinvolgimento anche del sistema nervoso autonomo con una serie di sintomi quali, ad esempio, tachicardia, sensazione di fiato corto, instabilità, disturbi a livello gastrico, che aumentano l’ansia e la paura prima dell’intervento. Si possono anche scatenare sensazioni di ansia intense fino a veri e propri attacchi di panico.
Nel post operatorio, anche se l’intervento non ha causato problematiche, la persona può vivere svariati disagi per paura delle conseguenze dell’anestesia e percepire in modo più marcato anche dolori dovuti all’intervento con impatto sulla ripresa. la rapidità di recupero dopo l’intervento.
Ansia da anestesia generale: perché compare?
Il timore per l’anestesia, e soprattutto per le reazioni associate al dopo anestesia, è uno dei motivi più frequenti di ansia prima di un intervento. Per molte persone, però, l’ansia per l’anestesia dipende soprattutto dalla mancanza di informazioni e dalla paura dell’ignoto, cosa che aumenta il timore soprattutto nelle persone già predisposte all’ansia, o da precedenti esperienze di intervento chirurgico. Tuttavia, ansia e timore sono, in questo caso, reazioni adattive del tutto fisiologiche, fino a quando, però, non influenzano negativamente la vita della persona prima, durante e dopo l’intervento.
Il fatto che il paziente viva l’idea dell’anestesia generale come uno stato in cui vengono “sospese” le funzioni vitali, e che queste vengano controllate da apparecchiature mediche, monitor e dall’anestesista, può provocare una sensazione di impotenza, perdita di controllo, inconsapevolezza di ciò che accadrà. A questo va aggiunto il timore per quello che potrebbe succedere successivamente, da possibili esiti negativi al risveglio sulla propria psiche, all’incapacità di gestire e sopportare il dolore postoperatorio.
Come ridurre e gestire l’ansia pre-operatoria?
Molte persone possono trovare beneficio per ridurre e gestire l’ansia pre-operatoria nel parlare dei propri dubbi e timori legati all’anestesia, sia con il chirurgo che con l’anestesista. Un dialogo aperto, dove si espongono i propri timori e si viene accolta ma soprattutto ascoltati, è fondamentale per arrivare all’intervento preparati. Molti pazienti si documentano online nel tentativo di aumentare la propria consapevolezza ma è sempre fondamentale che questo avvenga da fonti mediche e scientifiche. È possibile arrivare anche all’utilizzo di farmaci, soprattutto ansiolitici, sotto controllo medico, quando l’ansia e la paura sono troppo intense.
Alcune persone, invece, possono trovare un supporto all’ansia preoperatoria attraverso strumenti non farmacologici, come la mindfulness, il training autogeno, l’attività fisica fino all’ascolto della musica rilassante. Questa potrebbe essere anche utilizzata direttamente in sala operatoria per aiutare il paziente a vivere l’anestesia ad esempio, con minore stress.
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