Non sono solo gli anziani soffrono del dolore tipico dell’artrosi di ginocchio. Oggi, che l’aspettativa di vita si è allungata – dice il dott. Federico D’Amario, responsabile della U.O. di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva di Anca e Ginocchio dell’Ospedale Humanitas San Pio X di Milano – ritrovarsi con un ginocchio artrosico per una lesione degenerativa della cartilagine a 60-65 anni significa compromettere la qualità di vita di una persona ancora giovane e vitale nel lavoro e nello sport. Le soluzioni non mancano, specie nelle fasi iniziali della malattia, dopo insuccessi della terapia medica e fisica, grazie a piccole protesi, chiamate monocompartimentali, che riparano la lesione della cartilagine del ginocchio che, non trattata adeguatamente, nel tempo svilupperà artrosi. Si tratta di protesi definite salva ginocchio perché vanno a sostituire solo la piccola porzione colpita dall’artrosi nella sua fase iniziale, che richiedono un intervento mininvasivo, ricovero di 2-3 giorni, recupero rapido dopo l’intervento e rientro al lavoro e alla vita quotidiana dopo pochi giorni, con qualche precauzione e un programma di fisioterapia. Per quanto riguarda l’attività fisica, in poco più di un mese, a seconda dei casi, è possibile tornare a fare attività fisica come prima della comparsa del dolore perché il paziente non percepisce come “elementi estranei”, le piccole protesi monocompartimentali».
Perché l’artrosi non colpisce solo gli anziani?
«Traumi sportivi da ragazzi o in giovane età, oppure la forma e struttura delle ginocchia a X o arcuate, con deviazione in varismo o valgismo – continua l’esperto – contribuiscono a rendere inevitabile per alcuni fare i conti con l’usura della cartilagine che, se non trattata nelle fasi iniziali, anche con l’artrosi. Il primo sintomo è il dolore al ginocchio, dovuto all’iniziale usura della cartilagine: il dolore, in questa fase, compare solo con alcuni movimenti, spesso riferiti ad attività fisica e sport, come la partita di tennis, le passeggiate in montagna o le uscite in bici con gli amici che la persona tenderà quindi ad evitare. Con il tempo, il dolore tenderà ad aumentare e diventeranno difficili anche attività quotidiane come camminare o salire le scale. In genere, in questa fase si è già sviluppata una patologia degenerativa del ginocchio, chiamata gonartrosi, che può portare all’invalidità anche in giovane età».
Artrosi, piccole protesi rallentano la malattia
Nelle fasi iniziali dell’artrosi, ovvero quando il dolore è appena comparso ed è ancora sopportabile, la progressione della malattia artrosica al ginocchio può essere rallentata. «In questa fase – prosegue il dott. Federico D’Amario – intervenire con l’impianto di una piccola protesi per riparare la lesione iniziale sulla cartilagine del ginocchio può fare la differenza tra ridurre la qualità della vita e vivere attivi il più a lungo possibile, ovvero invecchiare restando attivi. Infatti, se un tempo avremmo trattato un 60enne come un anziano, oggi non possiamo fare a meno di vedere che la nuova generazione di uomini e donne con più di 65 anni ha richieste e aspettative funzionali prima impensabili. Rimanendo attive – conclude l’esperto – queste persone potrebbero non conoscere mai alcune delle malattie tipiche delle età più anziane correlate alla perdita di mobilità e indipendenza dovuta all’artrosi».
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