Dall’introduzione del robot Da Vinci in chirurgia circa 10 anni fa, oggi la chirurgia robotica in ginecologia rappresenta circa il 30% di tutti gli interventi effettuati con questa tecnologia robotica. Con il più recente aggiornamento del robot, gli interventi effettuati con il Da Vinci hanno numerosi ulteriori vantaggi.
Quali sono i casi e i vantaggi della chirurgia robotica in ginecologia? Ne parliamo con il dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X.
A cosa serve la chirurgia robotica in ginecologia?
«La chirurgia robotica ha permesso di fare un passo in avanti rispetto alla chirurgia laparoscopica, tuttora usata in alcuni tipi di intervento – spiega il dottor Alessandro Bulfoni – ampliando la possibilità di operare con estrema precisione anche patologie oncologiche in sedi anatomiche difficili da raggiungere, estendendo a interventi prima effettuati con chirurgia tradizionale, i benefici della mini-invasività.
Il sistema robotico Da Vinci permette al chirurgo una visione stereoscopica grazie all’utilizzo di un video-endoscopio a due canali ottici e doppia telecamera ad alta risoluzione. Questo consente al chirurgo di avere una visione ingrandita in tempo reale del campo operatorio, con una qualità di immagine notevolmente aumentata e migliore rispetto alla chirurgia tradizionale, mentre il robot adatta il movimento degli strumenti e filtra il tremore fisiologico delle mani del chirurgo, rendendo preciso e fluido movimento della strumentazione sull’area dell’intervento.
Inoltre, grazie al recente aggiornamento del robot Da Vinci, è possibile eseguire gli interventi attraverso un’unica piccola incisione praticata a livello dell’ombelico che, se da una parte migliora il risultato estetico, dall’altra permette di ridurre ancor più il dolore post-operatorio».
Quali interventi vengono eseguiti con il robot e quali vantaggi?
«La chirurgia robotica può essere effettuata negli interventi per tumori dell’utero, nella rimozione dei fibromi uterini (miomectomia), nella chirurgia per il prolasso vaginale (promontosacropessia) e nei casi di endometriosi.
L’uso del robot in chirurgia ginecologica è oggi molto diffuso nel mondo, tanto che l’isterectomia robotica è la procedura maggiormente effettuata nel mondo con il Da Vinci. Numerosi lavori scientifici testimoniano i vantaggi dell’isterectomia robotica rispetto alle chirurgie tradizionali e alla laparoscopia. In generale, però, tra i vantaggi più rilevanti della chirurgia ginecologica con il robot Da Vinci c’è la riduzione dei giorni di ospedalizzazione (che nel caso di isterectomia si riducono a circa 3), la riduzione delle perdite ematiche e delle complicazioni post chirurgiche e, in caso di chirurgia oncologica, una più precisa rimozione dei linfonodi.
La possibilità di operare con una piccola incisione nell’ombelico di circa 2 centimetri, attraverso il quale gli strumenti si muovono all’interno della cavità addominale per permettere all’operatore di avere sufficiente spazio di manovra, non è solo un fatto estetico, che comunque è sempre importante anche per l’impatto psicologico che può avere nella paziente, ma anche nella riduzione del dolore post operatorio che si riconduce grazie al fatto che viene effettuato un solo accesso, anziché 4 o 5 come nella versione precedente del robot, e si riducono quindi anche i traumi dei tessuti e della parete muscolare, ovvero nessuna cicatrice estesa sull’addome, ridotto tempo operatorio, minor anestesia, ridotto tempo di degenza e ripresa più rapida dopo l’intervento».
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