Chi l’ha provato lo descrive come un dolore acuto e trafittivo che insorge improvvisamente nella zona lombare. Il dolore però può non essere l’unico sintomo e non sempre è sufficiente a definire la presenza di una colica renale.
Ne parliamo con la dottoressa Manuela Pane, urologa di Humanitas San Pio X.
Cosa provoca il dolore della colica renale?
Il dolore è causato dalla brusca distensione della pelvi renale e dell’uretere in seguito al passaggio, nella maggior parte dei casi, di formazioni litiasiche. Il dolore appare localizzato in genere alla regione lombare e tende ad irradiarsi in basso verso l’inguine, fino al testicolo negli uomini e alla vagina nelle donne. I calcoli, a seconda delle loro dimensioni e della loro sede, possono ostruire il lume ureterale causando idronefrosi. Tale dilatazione è responsabile del peggioramento della sintomatologia, dell’aumentato rischio di infezioni e della compromissione della funzionalità renale, tale da richiedere l’immediato utilizzo di terapie antibiotiche e il drenaggio della via escretrice.
Dolore e gli altri sintomi: cosa fare in caso di colica renale?
La colica renale compare improvvisamente e senza preavviso, e in genere è associata a malessere generale, nausea e vomito. Possono manifestarsi anche ulteriori sintomi, quali ematuria (presenza di sangue nelle urine), tachicardia, sudorazione profusa e febbre, se è presente infezione.
Molto importante è escludere la presenza di altre patologie, che sono in grado di mimare tale sintomatologia e possono far sospettare ernie del disco, lombalgie, appendicite o, nelle donne, la torsione della tuba ovarica. Pertanto, in caso di dolore acuto è importante rivolgersi al proprio medico di fiducia o recarsi al pronto soccorso per ricevere una diagnosi corretta e una terapia tempestiva.
Qual è la terapia per eliminare i calcoli?
Una volta gestito e risolto il dolore acuto della colica renale, è bene iniziare nel più breve tempo possibile il trattamento della calcolosi urinaria. A seconda del tipo, dimensione e sede del calcolo (o di più calcoli), possono essere proposti al paziente diversi tipi di trattamento con l’obiettivo di eliminare i calcoli.
I farmaci alcalinizzanti delle urine sono efficaci per “sciogliere” i calcoli da acido urico ma non per gli altri tipi di calcoli che richiedono trattamenti come ad esempio, le onde d’urto (litotrissia extracorporea) per la frammentazione e/o l’asportazione del calcolo, oppure la chirurgia mininvasiva attraverso l’uretra (chirurgia intrarenale e ureteroscopia operativa) o attraverso un piccolo taglio sulla cute (nefrolitotomia percutanea).
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici