Sarà capitato di fare scena muta davanti a una commissione d’esame o a un colloquio di lavoro. La paura di non farcela, di non essere in grado di superare “l’ostacolo” per la promozione all’esame o per il desiderato posto di lavoro, possono attivare meccanismi di difesa che, in alcuni casi, bloccano il candidato e il cervello va in tilt. «Un colloquio di lavoro o di un esame è un momento delicato ma studio e preparazione – spiega il professor Giampaolo Perna, direttore del Centro per i disturbi d’ansia e panico di Humanitas San Pio X – permettono di essere pronti a reagire e superare l’ostacolo. Essere in ansia prima di un evento importante è normale, anzi, sarebbe peggio non sentirsi in ansia. L’ansia amica, infatti, aiuta a prepararsi meglio, a concentrarsi e trovare tutte le risorse per dare il meglio di sè, mentre l’ansia nemica può portare a fare scena muta e bloccarsi. Talvolta la scena muta dura un attimo, ma poi ci si riprende e si supera l’ostacolo da soli; diverso, invece, se gli episodi di scena muta sono frequenti e non si riesce a superarli. In questi casi, meglio rivolgersi a un medico psichiatra che può innanzitutto valutare se l’ansia nemica è l’effetto di condizioni mediche come disturbi della tiroide o diabete, e poi affidare il paziente allo psicoterapeuta di tipo cognitivo-comportamentale per imparare a non essere travolti dai pensieri ansiogeni. In questo modo, colloqui di lavoro ed esami diventeranno sfide superabili in cui dimostrare finalmente il proprio valore».
Scena muta? I consigli per sbloccarsi
Sono sufficienti pochi secondi per:
Contrarre e rilasciare i muscoli delle gambe sotto al tavolo
Chiedere di fare una brevissima pausa per andare al bagno
Andare con la mente a momenti favorevoli in si è stati bene (e si è superato un ostacolo)
Evitare di rimanere focalizzati con il pensiero alla situazione di scena muta
Guarda la diretta Facebook per scoprire “Come gestire l’ansia prima degli esami”
Ansia prima di un colloquio? I consigli per gestirla e dare il meglio di sé
La notte prima di un colloquio importante può diventare un tormento. Per evitarlo e gestire l’ansia della notte prima, è importante prepararsi fisicamente e mentalmente fin dalle settimane precedenti:
Dormire: non solo la notte prima del colloquio. Il sonno è importante anche durante la fase di preparazione perchè il cervello da solo riorganizza ciò che abbiamo studiato durante la giornata e permette di ottimizzare il nostro sapere. In caso di insonnia, muoversi, distrarsi, sentire musica, rilassarsi
Svagarsi: la concentrazione dura circa 45 minuti. Inutile studiare e concentrarsi per ore senza alzare mai la testa. Fare una passeggiata, prepararsi uno spuntino trascorrere dieci minuti a un videogioco, uscire con gli amici, fare giardinaggio..qualunque cosa purchè lo svago sia attivo. Il giorno prima del colloquio, invece, lasciare la mente in pace in modo che possa riprendere le forze
Mangiare sano: aiuta ad avere il corpo in forma
Evitare eccitanti: esagerare con caffè, sigarette, alcolici, ma anche cioccolata e tè non aiuta a tenere sotto controllo l’ansia
Come riconoscere l’ansia amica dall’ansia nemica?
Ansia amica e ansia nemica non si manifestano in modo molto diverso. «L’ansia amica prima degli esami permette di attivarsi per reagire come se si dovesse affrontare un combattimento – continua il professor Perna -. Per farlo sono fondamentali attenzione, concentrazione, reattività e preparazione. Alcune persone, durante questa fase, hanno tutti i segni fisici di attivazione corporea del disagio quali insonnia, tensione muscolare e mentale, vomito, batticuore, sudorazione. Ma non bisogna spaventarsi. Si tratta infatti di ansia amica, un’opportunità per non arrivare impreparati e superare l’ostacolo dimostrando il proprio valore. La distinzione tra ansia amica e nemica è legata al suo effetto sulla performance: l’ansia amica ha un effetto positivo sull’esito del colloquio, bloccarsi e non riuscire ad andare a fare l’esame o fare scena muta, oppure ottenere scarsi risultati in relazione allo sforzo, è una condizione delicata che ci dice quanto l’ansia possa essere nemica».
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