L’infezione respiratoria chiamata COVID-19 è causata dal nuovo coronavirus chiamato SARS-CoV-2. Insieme al dott. Michele Lagioia, Direttore Medico Sanitario di Humanitas facciamo chiarezza sull’epidemia da coronavirus in corso.
E’ vero che il nuovo coronavirus fa parte di una famiglia di virus di cui alcuni sono già noti?
Vero. A oggi conosciamo sette tipologie di coronavirus umani. Il nuovo coronavirus, nuovo in quanto mai identificato nell’uomo prima della segnalazione in Cina (dicembre 2019), fa parte della famiglia dei coronavirus (CoV) responsabili di patologie che vanno dal comune raffreddore a sindromi respiratorie più serie come la MERS (MERS-CoV) sindrome respiratoria mediorientale (Middle East respiratory syndrome) e la SARS (SARS-CoV), sindrome respiratoria acuta grave (Severe acute respiratory syndrome), fino alla nuova infezione respiratoria attuale conosciuta come COVID-19 (SARS-CoV-2) in cui “CO” indica corona, “VI” virus, “D” significa disease (malattia in inglese) e 19 si riferisce al 2019, l’anno della sua comparsa.
E’ vero che i coronavirus sono comuni in alcune specie animali?
Vero. Si tratta di virus presenti in pipistrelli e cammelli. Può accadere che questi virus evolvano e infettino l’essere umano, per una capacità che hanno i virus chiamata “salto di specie” o spillover. Quando accade, un virus presente nel mondo animale può diventare patogeno per l’essere umano.
E’ vero che dall’infezione da nuovo coronavirus si può guarire?
Vero. L’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che circa 8 persone infettate su 10 guariscono senza bisogno di cure particolari; circa 1 persona infettata su 6 sviluppa una infezione respiratoria seria; circa 2 persone infettate su 100 muoiono, specie se anziane e con patologie cardiache e diabete pre-esistenti.
E’ vero che l’infezione COVID-19 può dare sintomi lievi o essere asintomatica?
Vero. In alcune persone, la presenza del virus non dà alcun sintomo di infezione, neppure lieve, nè malessere. In altre, l’infezione può presentarsi con sintomi lievi, simili quelli dell’influenza stagionale, quali raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, o con sintomi più gravi come polmonite e difficoltà respiratorie.
E’ vero che solo esami specifici possono confermare l’infezione COVID-19?
Vero. Da soli, i sintomi non sono sufficienti per stabilire l’avvenuta infezione. Sono necessari esami specifici di laboratorio per confermare la diagnosi di COVID-19. Il tampone faringeo è l’esame che ad oggi permette la diagnosi rapida di infezione da coronavirus. Non invasivo e indolore, il tampone prevede il prelievo di un campione di mucosa della faringe posteriore (la gola). Il campione viene conservato e analizzato in laboratorio secondo protocolli “Real Time PCR” per SARS-CoV-2 stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
E’ vero che non c’è ancora una cura per COVID-19?
Vero. Al momento non abbiamo a disposizione una terapia specifica per il virus SARS-CoV-2. La terapia si basa sui sintomi e sul quadro clinico del paziente.
Cosa fare in caso di dubbi o sintomi sospetti?
In caso di dubbi oppure difficoltà respiratorie, tosse e febbre è bene:
- non recarsi in pronto soccorso nè dal medico di famiglia
- indossare una mascherina per proteggere le persone intorno
- chiamare il numero verde 1500, attivo 24 ore su 24, messo a disposizione dal Ministero della Salute, per avere maggiori indicazioni sui comportamenti da seguire
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