Non l’avevamo previsto, ma il Covid-19 ha aperto le porte dello smart working per decreto a milioni di italiani: una necessità per fermare il contagio e la diffusione del coronavirus, ma anche un’esperienza nuova che può risultare difficile sia per la mancanza di contatti personali, sia per l’ambiente (casa) in cui ci si trova a lavorare. E’ quindi necessario imparare velocemente a gestire e non farsi sopraffare da un modo di lavoro che ha fatto saltare letteralmente le routine legate al lavoro, e richiede una nuova e diversa gestione del tempo. Affrontiamo l’argomento con il dott. Francesco Cuniberti, psichiatra presso il Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X
«Lo smart working ai tempi di COVID-19 prevede che il tempo del lavoro e della vita personale avvengano nello stesso ambiente, la casa, per tutto il giorno – spiega l’esperto -. Questo richiede la capacità di gestire il proprio tempo e creare un ambiente che minimizzi le distrazioni, evitando anche che familiari e amici possano disturbare il tempo del lavoro da casa o possano considerarlo come un “non lavoro”. Organizzare la giornata di lavoro a casa migliora le prestazioni e tiene alla larga lo stress, nonché il senso di frustrazione da isolamento.
Smart working: tra casa, lavoro e figli, rischi e benefici
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio del Politecnico di Milano attraverso questionari e casi pilota, si stima che lo smart working maturo aumenti la produttività di circa il 15%. «Insieme all’aumento della produttività – continua l’esperto -, il lavoro agile, o smart working, può essere visto anche come un’opportunità per conciliare lavoro e famiglia, potendo dividersi tra la gestione dei figli e svolgere quei servizi che la routine quotidiana prima del coronavirus non permetteva di fare. Inoltre, lavorare da casa, come hanno dimostrato i dati sull’inquinamento atmosferico, ha un impatto positivo sull’ambiente, oltre al fatto che permette di ottimizzare tutto il tempo dedicato al lavoro. Tuttavia, il rischio più immediato del lavorare da casa è certamente la tendenza a procrastinare, alterare la routine svegliandosi più tardi, lavorando in pigiama o saltando i pasti. Per evitare di farsi sopraffare dalla libertà della gestione del tempo nello smart working è importante pianificare la propria giornata come fosse “al lavoro”:
Organizzare videochiamate con i colleghi a casa: serve a cementare il senso di collaborazione fra colleghi, coltivare rapporti e favorire il benessere nell’ambiente di lavoro virtuale
Programmare le pause: sono sufficienti piccole pause di 15 minuti ogni due ore, in cui ci si possa muovere, fare esercizio, rilassarsi
Pianificare pasti sani e appaganti: aiuteranno ad affrontare il pomeriggio con energia e a non farsi prendere dal desiderio (e dalla possibilità) di schiacciare un pisolino sul divano
Le fonti citate:
I numeri proposti nell’articolo provengono dai dati raccolti dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano (https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/smart-working
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2.3 milioni visite
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+56.000 pazienti PS
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+3.000 dipendenti
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45.000 pazienti ricoverati
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800 medici