Ormai quasi un mese fa ha avuto inizio la campagna vaccinale in Italia, dopo l’approvazione da parte dell’EMA (European Medicines Agency – Agenzia Europea per i Medicinali) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dei primi due vaccini per prevenire il Covid-19. I due vaccini approvati sono il COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty), conosciuto anche come Pfizer-BioNTech, e il vaccino COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273. I due vaccini funzionano in modo simile: dopo l’iniezione, le cellule assorbono l’mRNA che “attiva” le proteine Spike, il che stimola il sistema immunitario a produrre gli anticorpi specifici per proteggerci dal virus. Successivamente, il vaccino “insegna” al sistema immunitario come difendersi da ulteriori esposizioni al virus SARS-CoV-2 in futuro, attivando le cellule T che saranno in grado di riconoscere il virus e bloccarne l’entrata nelle cellule. Nonostante siano necessari tempi più lunghi di osservazione, la protezione offerta dal vaccino dovrebbe essere di 9-12 mesi.
Protezione efficace, ma non immediata
Affinché l’azione difensiva del vaccino sia efficace, è necessaria la somministrazione di due dosi. L’intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose differisce a seconda del tipo di vaccino. Per Pfizer-BioNTech, sono previsti 21 giorni di distanza tra le due somministrazioni, mentre per Moderna ne sono previsti 28. Per questo, tra la prima e la seconda somministrazione, è fondamentale continuare ad adottare le norme di prevenzione (igiene delle mani, uso della mascherina e distanziamento sociale). Successivamente, dopo aver ricevuto la seconda dose, è necessario aspettare del tempo per permettere al vaccino di “attivarsi” ed essere protettivo. In particolare:
- una settimana, per il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty – Pfizer-BioNTech)
- due settimane, per COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273
Mascherina, non è ancora il momento di disfarsene
Per molte persone il vaccino ha rappresentato anche la speranza di abbandonare la mascherina. Tuttavia, le misure di prevenzione (mascherina, igiene delle mani, distanziamento sociale) non possono essere ancora alleggerite, in quanto:
- I vaccini hanno un’efficacia elevata (oltre il 90%), ma vi sarà sempre una parte di popolazione vaccinata che non ha elaborato la difesa immunitaria;
- Non sappiamo ancora se il vaccino impedisce solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell’infezione. Infatti, sono ancora necessari studi che raccolgano dati significativi per indagare se le persone vaccinate possono comunque trasmettere in modo asintomatico l’infezione;
- è altamente probabile che il vaccino protegga dall’infezione, ma è ancora necessario cercare di limitare il contagio in tutti i modi possibili. Perciò, le persone che hanno ricevuto il vaccino non devono smettere di applicare le norme di prevenzione.
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici