Recenti studi condotti in Cina hanno rilevato una correlazione tra fumatori e lo sviluppo di manifestazioni più severe dell’infezione COVID-19 da nuovo Coronavirus.
Vero o falso?
«In Italia, oltre 7 milioni di uomini e 4,5 milioni di donne di età superiore ai 15 anni fumano – dice l’esperta -, e in Cina, il numero di fumatori maschi supera di molto quello delle donne. I dati di studi condotti in Cina indicano che i fumatori o ex fumatori hanno un rischio 3 volte maggiore di sviluppare una polmonite grave rispetto a chi non fuma, e quindi aumenta anche il rischio di aver la necessità di ricorrere a cure intensive e respiratore meccanico. Questi dati potrebbero anche aiutare a capire perché il COVID-19 colpisce gli uomini quasi il doppio rispetto alle donne (uomini 4,7%, donne 2,8%). Sappiamo da tempo che il fumo attivo e passivo provoca grossi danni alla salute e favorisce le infezioni respiratorie: oggi, smettere di fumare, il prima possibile, è ancora più urgente».
Smettere di fumare: benefici immediati e lungo termine
– dopo 20 minuti dall’ultima sigaretta si abbassa e si normalizza la frequenza cardiaca
– dopo 12 ore dall’ultima sigaretta: diminuiscono i livelli di monossido di carbonio nel sangue, mentre il sangue migliora la sua ossigenazione
– dopo 2-3 giorni si ripristina la capacità di gusto, olfatto e la capacità polmonare
– dopo alcune settimane migliorano tosse, problemi respiratori e gli scambi gassosi respiratori della circolazione
I consigli dell’esperta per smettere di fumare
Anche in questo momento di ansia ed emergenza, per chi ha intrapreso il percorso di disassuefazione dal fumo è importante, e lo è ancor di più alla luce dei dati degli studi, resistere alla tentazione di ricominciare.
Continuare a seguire le indicazioni e l’eventuale terapia in corso
Nei momenti di maggiore difficoltà, confrontarsi con il proprio medico di riferimento via email o per telefono
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