Pelle secca, prurito intenso ed eritema sono l’espressione della ipersensibilità e reattività cutanea nella dermatite atopica, una malattia infiammatoria della pelle che può manifestarsi fin da piccoli. Ad oggi non sono ancora note tutte le cause, ma alla base della condizione ci sono fattori genetici, immunologici e ambientali, che agiscono su una cute ipersensibile a causa di un difetto nella barriera cutanea. Spesso i pazienti hanno una predisposizione allergica, per cui chi ne è affetto può essere colpito anche da asma, allergie alimentari, poliposi nasale e rinocongiuntivite allergica. Se non trattata adeguatamente può determinare sintomi molto fastidiosi, che possono portare a un peggioramento della qualità di vita. Cosa fare per ridurre i sintomi e curare la dermatite atopica? Ne parla la dottoressa Marta Brumana, responsabile della dermatologia di Humanitas San Pio X.
Bimbi e adulti: sintomi diversi, stessa visita dermatologica
La dermatite atopica può manifestarsi nei bimbi fin dal primo anno di vita e negli adulti – spiega la dermatologa -. Si tratta di sintomi però che variano sulla base dell’età del paziente e dello stadio delle lesioni. Nell’eczema acuto, ad esempio, sono in genere presenti eritema (rossore), intenso prurito e vescicole con essudazione e croste, mentre nelle lesioni croniche la pelle tende a diventare più secca. A causa del grattamento causato dal prurito e dell’infiammazione, talvolta la pelle può ispessirsi (lichenificazione), o fessurarsi presentando escoriazioni. La dermatite atopica si manifesta:
- nei neonati e bambini piccoli, fino a due anni: tipicamente con lesioni pruriginose, rosse, squamose, soprattutto sulla pelle di gambe e braccia, sulle guance o sul cuoio capelluto, e nei casi più gravi possono esserci essudati sierosi e croste;
- nei bambini più grandi e negli adolescenti: con minore essudazione, talvolta già con placche di ispessimento della pelle, specialmente su polsi, caviglie e collo;
- negli adulti: tendenzialmente, a livello delle pieghe cutanee, ma anche su viso, collo o mani.
La visita dermatologica dovrebbe essere richiesta ai primi sintomi, evitando i rimedi fai-da-te. La diagnosi, specie nei bambini, oltre a determinare la terapia più adatta, è importante per fornire ai genitori i consigli su come evitare il peggioramento e gestire nella quotidianità la pelle con dermatite. Nei bambini è inoltre da escludere l’eventuale compresenza di una sensibilizzazione ad alcuni alimenti, quali uova o latte vaccino».
Cosa fare per ridurre i sintomi?
«Sbalzi di temperatura, sudore eccessivo, soggiornare in ambienti troppo secchi o inquinati, alcuni detersivi per il bucato, tessuti irritanti per l’abbigliamento, e fumo di sigaretta sono situazioni da evitare perché possono esacerbare i sintomi della dermatite atopica – sottolinea la dottoressa Brumana -. Per ridurre i sintomi, oltre a seguire lo schema di terapia come consigliato dal medico, è importante idratare abbondantemente la cute con prodotti specifici per rinforzare la barriera cutanea; questo sembra essere ancor più importante nel primo anno di vita perché sembra diminuire il rischio di dermatite atopica in età adulta. L’esposizione solare, se la dermatite non è in fase acuta, può migliorare l’eczema, mentre non è ancora chiaro se possano essere utili i probiotici (ad esempio, il lactobacillus rhamnosus). Senza dubbio, però, la dermatite atopica non si risolve nè si cura con l’omeopatia, l’aromaterapia o altre medicine alternative, che non hanno dimostrazione scientifica di evidente efficacia».
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