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Diabete in gravidanza: cosa mangiare per il controllo della glicemia?

Il diabete gestazionale (GDM) è un’alterazione del metabolismo glucidico diagnosticata per la prima volta in gravidanza. Quando individuato, il primo passo è modificare lo stile di vita e le abitudini alimentari, scegliendo tra gli alimenti cosa mangiare per non rischiare né picchi glicemici né carenze nutrizionali.

Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Diabete gestazionale: cosa mangiare?

In caso di diagnosi di diabete gestazionale, alimentazione e attività fisica sono interventi fondamentali. La scelta di cosa mangiare, però, deve essere valutata con lo specialista in modo da personalizzare la dieta in base alle esigenze e caratteristiche della madre e del feto, tenendo conto del fabbisogno calorico e dei micronutrienti della donna in gravidanza. Ad oggi non esistono evidenze definitive che suggeriscono un fabbisogno calorico della gestante con diabete diverso rispetto alle donne in gravidanza senza diabete gestazionale, a meno che non si tratti di donne in uno stato di sovrappeso, obesità o sottopeso. 

In generale, la dieta proposta sarà bilanciata in tutti i suoi elementi affinché la madre assuma tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno, privilegiando frutta e verdura fresche, cereali integrali, proteine animali cotte (pesce, carni bianche, uova), proteine vegetali (legumi) e olio extravergine di oliva. Vanno comunque limitate la carne rossa e gli insaccati, i grassi saturi, i grassi trans e gli zuccheri aggiunti, anche nelle bevande. 

Con particolare riferimento agli zuccheri è bene sottolineare che il saccarosio è da ridurre e limitare, mentre i carboidrati non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione della donna in gravidanza anche con diabete gestazionale. I carboidrati però, devono essere a basso indice glicemico e provenire principalmente da cereali integrali (ad esempio, riso integrale, farro, orzo, pane di segale, eccetera). Gli ultimi studi ci suggeriscono anche che un apporto glucidico giornaliero intorno ai 175-200 g di carboidrati (CHO) può essere una buona strategia per la gestione del diabete gestazionale.

Questo approccio si basa sul principio di garantire un’adeguata fornitura di energia per la madre e il feto, evitando però picchi glicemici elevati. L’apporto di 175-200 g di carboidrati è considerato equilibrato per evitare l’ipoglicemia e per gestire meglio i livelli di glicemia nel sangue. Tuttavia, la distribuzione dei carboidrati dovrebbe essere suddivisa in più pasti e spuntini durante la giornata, con un’attenzione particolare alla qualità dei carboidrati.

Questa quantità può variare in base alla risposta glicemica individuale, e per questo motivo, la gestione del GDM deve sempre essere personalizzata, preferibilmente sotto la supervisione di un medico o un nutrizionista esperto in diabete gestazionale.

Insieme alla dieta, anche lo stile di vita ha un ruolo importante nella gestione del diabete gestazionale. All’interno del programma dietetico, infatti, è raccomandato che la donna, compatibilmente con il suo stato di salute generale e quello del feto, eviti il più possibile la sedentarietà. Secondo i risultati di una revisione sistematica della letteratura in merito all’attività fisica nel controllo della glicemia, la sua efficacia è dimostrata praticando esercizio aerobico, di resistenza o combinato da 20 a 50 minuti al giorno, per 2-7 giorni a settimana a intensità moderata. È molto importante chiedere però l’approvazione al proprio ginecologo

Se i cambiamenti allo stile di vita e all’alimentazione non risultassero efficaci per mantenere i valori glicemici ottimali per la gravidanza, può essere prescritta la terapia medica con insulina e/o ipoglicemizzanti orali da assumere sempre sotto stretto controllo medico. 

Ultimo aggiornamento: Febbraio 2025
Data online: Novembre 2021

Biologia Applicata Alla Scienza Della Nutrizione

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