Deglutiamo circa 2000 volte al giorno, non solo cibo, ma anche liquidi e saliva. Nella deglutizione sono coinvolti diversi muscoli che, con l’avanzare dell’età, perdono tono, forza e coordinazione. Negli anziani, questo significa difficoltà di nutrirsi adeguatamente e gravi rischi per la salute, ma anche disagio emotivo e allontanamento dalle relazioni sociali.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Fabrizio Salamanca, Referente del Centro per la Diagnosi e la Cura della Roncopatia di Humanitas San Pio X, diretto dal dottor Luca Malvezzi, responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria di Humanitas San Pio X.
Perchè la difficoltà a deglutire è frequente negli anziani?
La deglutizione è un atto fisiologico e necessario per l’alimentazione ed è svolto da due sistemi che si articolano insieme: il sistema respiratorio, rappresentato dalle vie aeree superiori, e il tratto digestivo superiore, composto da cavo orale, faringe ed esofago. Nella deglutizione sono coinvolti muscoli e nervi di entrambi i sistemi, ma con l’avanzare dell’età i muscoli perdono fisiologicamente tono e, anche negli anziani sani, la loro funzione può risultare compromessa. Questo può contribuire ad aumentare il tempo che il cibo (bolo) impiega per passare dalla bocca alla gola per essere deglutito, oltre a maggiori probabilità che il cibo masticato scenda in trachea provocando tosse, con conseguente rischio di soffocamento o di polmonite ab ingestis.
In termini medici, la difficoltà di deglutizione si chiama disfagia. La disfagia, però, non è una malattia, ma un sintomo che può essere presente da solo in caso di disturbi della motilità, oppure conseguente a diverse patologie dell’anziano, tra cui neuropatia diabetica, ictus, Parkinson, Alzheimer ed alcuni tumori, oppure come effetto indesiderato dell’assunzione di alcuni farmaci quali anticolinergici, diuretici, chemioterapici.
Disfagia nell’anziano: quando è il caso di rivolgersi al medico?
La presenza di disfagia nell’anziano può presentarsi con segnali quali perdita di peso (calo ponderale), tosse in concomitanza della deglutizione, difficoltà nella deglutizione sia di cibi solidi che liquidi, e richiede sempre la valutazione di un medico specialista in otorinolaringoiatria o in foniatria per identificare la presenza di disfunzioni della motilità dei muscoli della deglutizione ed eventualmente escludere altre patologie.
Fondamentale è la diagnosi tempestiva, evitando di sottostimare o banalizzare la difficoltà dell’anziano di deglutire. Infatti, in presenza di difficoltà a deglutire possono comparire nell’anziano disturbi legati alla malnutrizione e disidratazione.
Come si può curare la disfagia?
Quando la disfagia è data da un disturbo della motilità causato dall’età, la terapia può prevedere un trattamento di riabilitazione con il logopedista chiamato terapia miofunzionale. Si tratta di una terapia di riabilitazione e allenamento dei muscoli della deglutizione allo scopo di ridare tono e ristabilire la funzione dei muscoli della deglutizione, con esercizi di forza e coordinamento per la lingua e per i muscoli della bocca e del volto (muscoli oro-facciali).
La terapia miofunzionale si effettua in ambulatorio, in cicli di terapia personalizzati che variano sulla base delle caratteristiche della persona, sulla diagnosi clinica e sulla motivazione del paziente anziano (e della famiglia che, in genere, viene coinvolta).
Gli esercizi che possono essere proposti al paziente e che l’anziano dovrà eseguire sia durante la seduta in ambulatorio, sia a casa, sono molto semplici ma utilissimi per rinforzare la muscolatura e controllare la corretta postura della lingua durante la deglutizione di cibi e bevande.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici