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Disturbi gastrointestinali: non sempre si tratta di intolleranza o di allergia alimentare

La presenza di gonfiore o di disturbi gastrointestinali dopo aver mangiato non è necessariamente associata a un’allergia alimentare o a un’intolleranza. Proviamo a fare chiarezza con l’aiuto della dottoressa Alessandra Piona, Responsabile di Medicina Generale e specialista in Allergologia in Humanitas San Pio X.

Le allergie alimentari

“L’allergia è una manifestazione acuta che si manifesta pressoché immediatamente dopo l’ingestione di un determinato alimento. È dovuta a un’ipersensibilità a un dato alimento o alle proteine in esso contenute. Le allergie sono mediate dalle IgE, immunoglobuline del nostro sistema immunitario coinvolte nella reazione allergica. Il sistema immunitario percepisce come pericoloso l’alimento (o le proteine che contiene) e scatena una risposta di difesa, favorendo così la comparsa di sintomi che possono essere cutanei (orticaria, angioedema), respiratori (fiato corto, difficoltà a respirare, crisi respiratori) e gastrointestinali.

Gli alimenti maggiormente allergizzanti sono latte, uova, soia, crostacei e frutta secca”, spiega la dottoressa Piona.

Le intolleranze alimentari

“I sintomi di intolleranza alimentare sono l’espressione di un’infiammazione cronica dell’intestino e spesso sono legati a una continua assunzione di determinati alimenti. In genere i sintomi sono gastrointestinali come il gonfiore addominale e la difficoltà a digerire; possono poi aversi sintomi sistemici come dermatosi e fermatiti ricorrenti, cefalea e dolori muscolari.

L’intolleranza alimentare, così comunemente definita, è a mio parere dovuta ad una alterazione della normale flora intestinale (disbiosi), con conseguente infiammazione cronica dell’intestino e disturbi conseguenti all’assunzione di alimenti.

Intolleranza al lattosio e celiachia

“Abbiamo in particolare due categorie diagnostiche ben precise: l’intolleranza al lattosio e la celiachia. L’intolleranza al lattosio è una delle più comuni intolleranze alimentari ed è dovuta a un deficit dell’enzima lattasi; questo deficit si diagnostica con un esame specifico: il breath test al lattosio. La celiachia riconosce invece un meccanismo immunologico, anticorpo e cellulo-mediato, che può essere identificato con degli esami specifici”, precisa la dottoressa Piona. 

L’importanza di rivolgersi al medico

“In presenza di questi disturbi è consigliabile rivolgersi al medico di medicina generale che indirizzerà verso gli opportuni accertamenti allergologici o gastroenterologici. Questi disturbi infatti potrebbero anche essere legati a malattie come la sindrome dell’intestino irritabile, un disturbo cronico che può causare crampi, costipazione e diarrea. È dunque fondamentale consultare uno specialista per la formulazione della corretta diagnosi e per ricevere così le indicazioni di trattamento più opportune”, ha concluso la dottoressa Piona.

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