Nella letteratura scientifica, l’eco-ansia o ansia climatica descrive la preoccupazione generale, la paura o ansia cronica associata al destino ambientale del pianeta a causa di eventi climatici gravi. Nei più giovani e nelle persone più sensibili ai temi dei cambiamenti climatici, deforestazione, riscaldamento globale, innalzamento del livello del mare, aumento dell’incidenza di disastri naturali ed eventi meteorologici estremi, l’ansia climatica può presentarsi con sintomi specifici di distress.
Ne parliamo con il professor Giampaolo Perna, professore ordinario di Humanitas University e Responsabile del Centro di Medicina Personalizzata sui Disturbi d’Ansia e di Panico di Humanitas San Pio X.
Come riconoscere i segni di eco-ansia
L’ansia e la paura per i cambiamenti climatici radicali che stiamo sperimentando anche nel nostro Paese, ha effetti sul benessere emotivo e psicologico di alcuni gruppi di persone. La giovane età, l’elevata esposizione mediatica e l’impegno attivo nei confronti della crisi ecologica, ma anche lavorare nell’ambito della sostenibilità ambientale, sembrano essere tutti fattori che espongono maggiormente ai sintomi dell’eco-ansia. In generale, ogni individuo esprime ansia e paura in modo diverso, ma possono essere riconosciuti sintomi comuni quali:
- nervosismo e ansia associati all’impatto dei propri comportamenti personali sull’ambiente, alla propria responsabilità personale nell’aiutare ad affrontare i problemi ambientali, a notizie che riguardano il clima e i cambiamenti climatici
- attacchi di panico improvvisi, difficoltà a distogliere il pensiero dai problemi associati al cambiamento climatico, non essere in grado di fermare o controllare le preoccupazioni per l’ambiente
- prendere decisioni radicali sulla propria vita, come il fatto di non avere figli perché potrebbe non essere etico o sostenibile per le risorse del pianeta
- difficoltà a dormire, a godersi le situazioni sociali con la famiglia e gli amici, difficoltà a concentrarsi nel lavoro e/o nello studio
- solastalgia, ovvero emozioni di nostalgia, stress, dolore, depressione, senso di perdita, ansia, disturbi del sonno, pensieri suicidi e aggressività, che si può provare quando la propria casa o l’ambiente vicino vengono distrutti da eventi naturali improvvisi.
Quali sono gli effetti di eventi climatici estremi sul benessere mentale?
Nel caso di disastri naturali dovuti o meno a eventi climatici estremi causati dal riscaldamento globale, le conseguenze sulla salute mentale delle persone coinvolte direttamente, ma anche di chi è semplicemente esposto alle notizie ma già soffre di disturbi di ansia o depressione, possono essere durature e manifestarsi con forti sintomi di ansia e di stress post-traumatico. Perdere la casa, l’attività commerciale, i propri beni e ricordi, e nei casi più drammatici la vita dei propri cari, ha un forte impatto traumatico sulla psiche. Alcune ricerche stimano che tra il 25 e il 50% delle persone che hanno subito le conseguenze di disastri meteorologici abbia effetti sulla salute mentale (Union of Concerned Scientists, 2010), mentre secondo l’American Psychological Association (APA) i sopravvissuti a disastri naturali sperimentano un enorme aumento di depressione, disturbo da stress post-traumatico, ansia e suicidio.
E’ innegabile che il surriscaldamento globale abbia impatto sulla salute e sul benessere mentale; l’aumento delle temperature, infatti, è strettamente correlato ad aumentati attacchi di ansia e di panico, specie nelle persone che già ne soffrono, in estate, ad esempio. Si tratta di sintomi che aumentano, fino a sviluppare pensieri suicidi, nelle persone che sperimentano problemi economici, oppure vedono venire meno la propria la sicurezza finanziaria a causa dell’aumento delle temperature, come ad esempio agricoltori, allevatori, pescatori che dipendono dalla terra e dal mare.
Come gestire l’eco-ansia
Una sana ecoansia aiuta a non rimanere indifferenti nei confronti della salute del nostro pianeta. In presenza di sintomi di ansia associati ai temi ambientali che paralizzano la vita di una persona o diventano quasi un’ossessione che sequestra tempo ed energie al di là del ragionevole, è importante parlarne in famiglia o con gli amici, ridurre l’esposizione ai media durante la giornata e chiedere aiuto a un professionista psichiatrico/psicologico.
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