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Ecocardiografia da stress farmacologico o ergometrico: per quali disturbi viene prescritta?

L’ecocardiografia da stress è l’esame cardiologico di secondo livello che può essere prescritto per studiare la funzione cardiaca a riposo, durante lo stress farmacologico indotto, e durante o immediatamente dopo l’esercizio dinamico. In genere, l’ecocardiografia da stress viene prescritta in caso di un sospetto diagnostico emerso durante la visita cardiologica con l’ECG, ma anche per valutare il decorso di una cardiopatia in trattamento o la presenza di sintomi riferiti dal paziente. 

Approfondiamo l’argomento con il dottor Gianluca Ruffin, cardiologo di Humanitas San Pio X.

Come funziona l’ecocardiografia da sforzo?

L’ecocardiografia da stress è un esame di imaging transtoracico, ovvero con sonda ecografica appoggiata al torace, che utilizza come meccanismo per indurre lo stress l’esercizio fisico (tapis roulant o bicicletta) oppure agenti farmacologici come la dobutamina o il dipiridamolo. In genere, per le persone che sono in grado di eseguire un test da sforzo viene preferito l’esercizio su tapis roulant (o cyclette ergonometrica) allo stress indotto con farmaci, poiché la capacità di esercizio e la risposta emodinamica all’esercizio sono importanti predittori degli esiti. 

Prima di effettuare l’ecocardiografia da stress viene eseguito l’ecocardiogramma basale per stabilire alcuni parametri della funzione cardiaca a riposo del paziente, tra cui la valutazione della funzione ventricolare, dimensioni delle camere, spessore delle pareti del ventricolo sinistro, diametro della radice aortica, eventuale presenza di versamento pericardico e struttura e funzione valvolare, compresa una stima della pressione sistolica arteriosa polmonare utilizzando la velocità di picco del rigurgito tricuspidale. 

Prima e dopo il picco di esercizio, è necessario acquisire immagini ecocardiografiche del paziente, mentre durante l’ecocardiografia con dobutamina o dipiridamolo, le immagini ecocardiografiche vengono acquisite prima dell’inizio dell’infusione del farmaco, al completamento di ogni fase, al picco di stress e durante il recupero, specie se l’esame ha lo scopo di valutare il rischio preoperatorio e la vitalità miocardica. 

Quali sono le indicazioni specifiche per l’ecocardiografia da stress?

L’ecocardiografia da stress effettuata per via transtoracica permette di acquisire immagini bidimensionali (2D) rilevando l’eventuale presenza di anomalie del movimento della parete ventricolare conseguenti all’inducibilità di un’ischemia regionale

In generale, l’ecocardiografia da stress è indicata in caso di coronaropatia nota o sospetta, in caso di dispnea (difficoltà respiratoria) di possibile origine cardiaca, nella valutazione della vitalità miocardica, dell’ipertensione arteriosa polmonare, poiché la pressione sistolica dell’arteria polmonare può essere stimata a riposo e dopo l’esercizio, in presenza di stenosi aortica a basso gradiente, nello studio della malattia della valvola mitrale (gradiente di stenosi mitralica e rigurgito mitralico) e nella valutazione dei gradienti del tratto di efflusso del ventricolo sinistro, del rigurgito mitralico e dell’ipertensione polmonare nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica. 

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