Se il mal di testa è accompagnato da nausea, vomito, vertigini, sensibilità alla luce, ai suoni e al tatto, è possibile che si tratti di emicrania. Molto più di un fastidio passeggero, l’emicrania è una vera e propria malattia neurologica invalidante, in quanto il dolore pulsante che la caratterizza può essere talmente intenso da costringere le persone a interrompere le attività quotidiane. Inoltre, le “fitte” di emicrania sono tutt’altro che passeggere, dato che possono estendersi anche per qualche giorno.
Per risolvere il problema, la diagnosi precoce con un esperto in neurologia è fondamentale, perché saprà indicare la terapia più adatta e spiegare al paziente le strategie per gestire al meglio gli attacchi. Ma, la terapia farmacologica non è l’unica soluzione per combattere l’emicrania. Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, Nutrizionista di Humanitas San Pio X e la dottoressa Stefania Della Ventura, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione di Humanitas San Pio X.
Le buone abitudini alimentari per contrastare l’emicrania
«Anche in caso di emicrania, le modifiche dello stile di vita sono utili per prevenirne l’insorgenza e limitare la manifestazione dei sintomi – spiegano le esperte -. Dalla riduzione dei fattori di stress, al miglioramento del sonno e dell’attività fisica; anche l’alimentazione gioca un ruolo importante. Infatti, secondo uno studio recente pubblicato su Nutrients, una dieta sana e equilibrata potrebbe aiutare a prevenire gli attacchi emicranici. L’alimentazione dovrebbe prevedere l’assunzione di tutti gli alimenti, ma si consiglia di assumere in abbondanza i cibi che hanno proprietà antinfiammatorie (principalmente verdura e frutta) e quindi aiuterebbero a ridurre gli episodi di emicrania. Inoltre, nel concetto di dieta sana ed equilibrata, anche le abitudini alimentari sono importanti. Per questo, i pazienti affetti da emicrania dovrebbero evitare di saltare i pasti e cercare di mangiare a orari regolari. L’importante – concludono le specialiste – è affidarsi sempre al consiglio del medico e non adottare diete fai-da-te o suggerite da siti web, per evitare di creare ulteriori problematiche come, ad esempio, una carenza di nutrienti o un’alterazione dei processi metabolici».
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