In occasione della prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita indetta dalla Presidenza del Consiglio, Humanitas San Pio X ha svolto una speciale iniziativa sul corretto uso dei farmaci e l’importanza della comunicazione medico-paziente.
L’AIFA (Agenzie Italiana del Farmaco) stima che il 50% delle persone con più di 65 assuma tra 5 e 9 farmaci diversi al giorno, e il 10% più di 10. «Fare confusione e dimenticarsi di assumere la terapia è facile – dice la dott.ssa Chiara Oggioni, Risk Manager e responsabile Medico Qualità e Rischio Clinico -, specie per gli anziani, e quando i nomi dei farmaci e le confezioni si somigliano. Tuttavia, anche non ricordarsi di comunicare al medico, durante una visita specialistica o un ricovero in ospedale, la terapia che si assume quotidianamente, o in quale dosaggio, può essere causa di errori ed effetti indesiderati per il paziente. Per evitare dimenticanze, sovrapposizioni e sovradosaggio di farmaci, che possono causare reazioni avverse indesiderate, ecco cosa fare:
- Tenere una lista aggiornata dei farmaci assunti ogni giorno, inclusi integratori, prodotti omeopatici o erboristici, aiuta il medico a prendere visione della terapia in assunzione da parte del paziente e impostare eventuali modifiche. E aiuta anche il paziente, o chi lo assiste, a seguire la terapia in modo corretto, secondo gli orari, i dosaggi, la modalità e le indicazioni prescritte dal medico. La lista dovrebbe contenere anche le informazioni su allergie e patologie croniche, assunzione anche occasionale di integratori, fitoterapici, prodotti omeopatici.
- Assumere solo i farmaci prescritti dal medico
- Seguire modalità, dosi, orari e per la durata indicati dal medico.La terapia non va interrotta a meno che non compaiano effetti indesiderati (diarrea, rush cutanei, sintomi allergici, ecc.) che vanno comunicati immediatamente al proprio medico. In gravidanza e allattamento, il controllo della terapia da parte del medico è indispensabile perchè tutti i farmaci arrivano al feto e alcuni possono provocare anomalie di varia gravità
- Evitare di associare i farmaci ad alcolici o bibite, perchè queste bevande ne alterano l’assorbimento, aumentando o diminuendo l’efficacia terapeutica. La terapia per bocca, cioè le pastiglie, va assunta con l’acqua, ad eccezione del Ferro che va assunto con spremute di frutta ricca di vitamina C (agrumi, per esempio). L’acqua, infatti, può indurre un malassorbimento del Ferro contenuto nelle compresse
- Evitare la terapia fai-dai-te associando integratori, omeopatici e fitoterapici alla terapia perchè possono interferire con alcuni farmaci
- Controllare la scadenza dei farmaci conservati in casa. Le medicine scadute possono essere inefficaci o pericolose per la salute. In caso di sciroppi, colliri e flaconi multidose, annota sulla confezione la data della prima apertura e dell’ultima utilizzazione. Se scaduti, i farmaci vanno gettati negli appositi contenitori per medicinali situati in farmacia. I principi attivi possono infatti danneggiare il sottosuolo, inquinare i pozzi di acqua potabile e compromettere il funzionamento dei depuratori delle reti fognarie
- Conservare correttamente i farmaci per preservarne l’efficacia secondo le modalità indicate nel foglietto illustrativo all’interno della confezione o come spiegato dal medico. In genere, i farmaci vanno conservati in luogo asciutto, non troppo freddo né caldo, alcuni in frigorifero e lontano dalla luce. Alterazioni di colore e odore del farmaco, anche se non scaduto, possono indicare una cattiva conservazione. Conservare correttamente i farmaci significa anche tenerli fuori dalla portata dei bambini
- Chiedere al medico eventuali interazioni farmaci-alimenti. Per esempio, liquirizia o pompelmo sono da evitare quando si assumono alcuni farmaci patologie cardiovascolari. Leggere sempre il foglietto illustrativo. In caso di dubbi, chiedere al proprio medico
- Non gettare la scatola o il foglietto illustrativo. Alcuni farmaci chiamati LASA (Look Alike/Sound Alike) hanno stesso suono/somiglianza grafica e, in assenza di una lista aggiornata potrebbero dare origine a errori di comunicazione paziente-medico
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