In occasione della Festa del Papà, Humanitas San Pio X in collaborazione con Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, dedica a tutti gli uomini over 45 due giornate di informazione e prevenzione gratuita sul tumore della prostata. Humanitas San Pio X è un ospedale Bollino Azzurro.
Il 18 marzo e 19 marzo, previa prenotazione dell’appuntamento, gli esperti di Humanitas San Pio X sono a disposizione per consulti di prevenzione urologica, aperti a uomini over 45 per conoscere fattori di rischio e tutti i consigli di prevenzione contro il tumore alla prostata, e per consulti sulla cura del tumore alla prostata, aperti a uomini con diagnosi accertata di tumore alla prostata che devono affrontare un percorso di radioterapia per rispondere a dubbi e paure, e affrontare il percorso con consapevolezza.
Prevenzione e diagnosi precoce: due preziosi alleati
Prevenzione e diagnosi precoce sono due preziosi alleati della salute anche degli uomini. «La Festa del Papà è l’occasione per promuovere tra i maschi la cultura della prevenzione con sani stili di vita, per ridurre il rischio di ammalarsi, e delle visite urologiche di controllo da effettuare periodicamente per intercettare un’eventuale comparsa di tumore prostatico al suo esordio, grazie alla diagnosi precoce – dice il dottor Emanuele Scapaticci, urologo di Humanitas San Pio X.- In fase iniziale, infatti, un tumore prostatico può essere asintomatico. Tuttavia, sottovalutare o attendere che si presentino sintomi come alterazione della minzione, dolore a urinare o eiaculare, ritenzione urinaria, può significare che, in caso di tratti di tumore, la prognosi sarà più severa e la malattia in stadio già avanzato al momento della diagnosi.
La visita urologica periodica, prima dei 40 anni per i maschi con familiarità per il tumore alla prostata, e dopo i 40-45 anni in assenza di fattori di rischio noti, aiuta la prevenzione e permette di intervenire precocemente e spesso in modo mininvasivo in caso di malattia. Infatti, in caso di tumore, non ritardare i controlli può significare guarigione dalla malattia per 1 persona su 4, grazie alle terapie innovative, e tornare ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale».
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