I fibromi uterini, chiamati anche miomi, sono lesioni comuni e benigne della muscolatura uterina. Possono comparire in età fertile, specie dopo i 30 anni, ma anche in età successive, tra i 40 e 50 anni, in cui si stima che 1 donna su 4 ne sia affetta. Non si conoscono ancora bene i motivi per cui si formino, tuttavia possono avere dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri di diametro, e trovarsi in posizioni diverse all’interno dell’utero, determinando così sintomi diversi o essere asintomatici. Per sapere quando è necessario l’intervento di asportazione dei fibromi uterini, ci siamo rivolti al dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di GInecologia e ostetricia di Humanitas San Pio X.
Desiderio di gravidanza, tra i fattori di indicazione all’intervento
Mestruazioni abbondanti, talvolta ravvicinate, e dolorose (dismenorrea), dolore pelvico, sono i sintomi che caratterizzano i fibromi uterini, insieme alla difficoltà di iniziare o a portare a termine una gravidanza. «In genere, dimensioni, mappatura del numero dei miomi e posizione, insieme al desiderio di gravidanza della donna, sono fattori importanti nell’indicazione all’intervento chirurgico. Se la donna desidera una gravidanza, quindi, l’asportazione chirurgica è la scelta risolutiva. Prima di decidere l’intervento, però, è necessaria la valutazione con esami diagnostici, dall’ecografia tradizionale, alla sonoisterografia, ovvero un’ecografia di secondo livello che prevede l’iniezione di soluzione fisiologica nella cavità uterina per poter valutare quanto il fibroma sia inserito in utero, fino all’isteroscopia ambulatoriale diagnostica».
La tecnica chirurgica si adatta alla dimensione
«L’asportazione dei fibromi uterini si può effettuare con tecniche mininvasive diverse sulla base della dimensione del mioma uterino: se di grandi dimensioni, possono essere rimossi in minilaparoscopia, mentre l’isteroscopia, altra tecnica mininvasiva, è più indicata per fibromi di dimensioni ridotte in posizione sottomucosa. Invece, i fibromi sottosierosi e intramurali, cioè nella parete dell’utero, possono essere asportati solo con tecnica laparoscopica o laparotomica tradizionale. L’intervento in laparoscopia richiede l’anestesia generale e 2-3 giorni di ricovero, mentre l’isteroscopia prevede solo una sedazione profonda, ed è possibile tornare a casa il giorno stesso. In ogni caso, durante la visita di controllo fissata a 30 giorni dall’intervento di asportazione, parlandone con il ginecologo, sarà possibile pianificare quando iniziare a cercare la gravidanza. Infatti, i tempi di cicatrizzazione dell’utero potrebbero richiedere fino a qualche mese».
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