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Gravidanza: come fanno a respirare i bambini nel pancione della mamma?

In utero, immerso nel liquido amniotico, non c’è aria. Il feto, quindi, non respira all’interno del grembo materno, o meglio, non per come lo intendiamo noi. Il primo respiro infatti avverrà solo immediatamente dopo la nascita, grazie alla maturazione dei polmoni che avviene alla 36^ settimana di gravidanza.

Ne parliamo con il dottor Fabrizio Ciralli, responsabile di Neonatologia di Humanitas San Pio X.

In realtà, il feto non respira durante i nove mesi di gravidanza, ma si ossigena attraverso il cordone ombelicale che collega il bambino alla placenta. Ogni volta che la mamma inspira, il suo sangue si arricchisce di ossigeno che, attraverso la placenta arriva al feto grazie a un complicato sistema di vasi sanguigni. In questo modo, il feto “respira”, ma anche “espira”, rilasciando l’anidride carbonica di scarto alla mamma che, espirando, elimina anche l’anidride carbonica prodotta dal suo bambino. In pratica, il respiro di mamma e bambino sono collegati fino alla nascita.

Quando si sviluppano i polmoni del feto?

Nonostante il feto sia in grado di respirare da solo intorno alla 36^ settimana, i polmoni iniziano a formarsi molto presto in gravidanza. Tuttavia, è solo alla fine del primo trimestre che il feto “prova a respirare” aspirando e inghiottendo il liquido amniotico dalla bocca. 

Alla 24^ settimana, anche le narici partecipano a queste prove di respirazione, permettendo al feto non solo di inghiottire dalla bocca ma anche di inalare il liquido amniotico dal naso. Sempre a 24 settimane, inizia a formarsi una sostanza chiamata surfattante che sarà poi fondamentale per il corretto funzionamento dei polmoni alla nascita.

A circa 32 settimane, i polmoni non sono ancora maturi, ma il bambino è in grado di fare le prove dei movimenti respiratori con il torace che gli serviranno una volta fuori dall’utero. 

A circa 35-36 settimane, i polmoni sono finalmente maturi, hanno sufficiente surfattante per funzionare correttamente a contatto con l’aria, fuori dall’utero. Fino a questo momento, le prove di respirazione hanno avuto l’unico obiettivo di preparare i polmoni del nascituro a funzionare correttamente.

In quale momento il bambino inizia a respirare da solo?

Fino al primo vagito, il bambino continua a ricevere ossigeno tramite il cordone ombelicale. Il primo vagito corrisponde al suo primo vero respiro. Ma nonostante l’allenamento e le prove fatte nel pancione della mamma, serviranno alcuni minuti affinchè il bambino trovi la regolarità della respirazione.

Al primo respiro, infatti, i polmoni aprono per la prima volta gli alveoli allo scambio di gas che servirà a ossigenare il sangue, e possono volerci alcune pause di pochi secondi tra un respiro e l’altro per procurarsi l’ossigeno da solo, senza l’aiuto della mamma.

Pediatria e Neonatologia

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