L’influenza stagionale è una malattia respiratoria virale che tende ad avere i massimi picchi di incidenza nei mesi invernali. La vaccinazione anti-influenzale in gravidanza è raccomandata dal Ministero della Salute e dalle società scientifiche, e può essere effettuata in ogni fase della gestazione.
Se sia pericolosa per la salute di mamma e bambino, ne parliamo con la dottoressa Marinella Dell’Avanzo, ginecologa di Humanitas San Pio X.
Gravidanza: quali sono i sintomi dell’influenza?
I sintomi comuni dell’influenza nella popolazione adulta sono mal di gola, rinite, dolori muscolari, mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento, mentre febbre alta che insorge improvvisamente e tosse, possono non comparire in tutte le persone. In gravidanza, questi sintomi possono rappresentare un disagio per la donna e il bambino, specie se l’influenza non passa in pochi giorni e i sintomi diventano più gravi.
L’infezione virale dell’influenza, infatti, non si manifesta in modo uguale in tutte le persone: alcune popolazioni definite fragili, come bambini e anziani, ad esempio, possono aver bisogno di tempi lunghi (fino a 10-14 giorni) per guarire, i sintomi comuni possono essere lievi oppure più gravi. Infatti, l’influenza non è mai una “banale” infezione virale e, sebbene non frequente, può dare origine a polmoniti che in alcuni casi possono richiedere l’ospedalizzazione.
Come proteggersi dall’influenza in gravidanza?
La forma di protezione più efficace contro l’influenza in gravidanza è la vaccinazione antinfluenzale. Raccomandata alle donne in qualsiasi fase della gravidanza, la vaccinazione contribuisce a ridurre di almeno il 50% il rischio di ricovero della donna per complicanze, mentre nei primi due mesi di vita del neonato, aiuta a ridurre fino al 63% i casi di infezioni delle alte vie respiratorie e di otite media. Inoltre, da studi effettuati, i benefici per la mamma vaccinata sono la riduzione di parti prematuri e di basso peso alla nascita.
È pericoloso il vaccino dell’influenza in gravidanza?
Il vaccino per l’influenza è studiato per proteggere contro l’infezione e la malattia causata dai virus influenzali che variano ogni anno. Proprio su questa variabilità dei ceppi virali dell’influenza, la comunità scientifica indica ogni anno quali probabili virus saranno responsabili della stagione influenzale e, di conseguenza, i vaccini vengono realizzati contro quel tipo di virus. I vaccini antinfluenzali però non proteggono da infezioni e malattie causate da altri virus che possono portare a sindromi para-influenzali come i rinovirus responsabili del “raffreddore comune”, i virus respiratori sinciziali che sono la causa più frequente di sindrome respiratoria grave nella prima infanzia, e i virus responsabili della cosiddetta influenza intestinale.
I vaccini antinfluenzali ad oggi disponibili e autorizzati in Italia per le donne in gravidanza sono realizzati con virus inattivati, ovvero con virus che sono stati trattati in modo da non causare influenza nella persona che riceve la vaccinazione. Le reazioni comuni a tutti i vaccini inattivati sono temporanee (durano un paio di giorni e poi si risolvono spontaneamente) e in genere modeste (febbre, dolori muscolari e alle articolazioni, mal di testa, dolore nella zona di iniezione). Il vaccino antinfluenzale raccomandato in gravidanza viene somministrato per via intramuscolare, mentre quello somministrato con spray intranasale, disponibile dal 2020, è autorizzato solo per l’uso in persone di età compresa tra 2 e 18 anni.
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