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Gravidanza: quando si formano placenta e cordone ombelicale?

Lo sviluppo del feto durante la sua vita uterina è supportato e alimentato da strutture fondamentali, quali la placenta, il cordone ombelicale e il sacco amniotico. Si formano all’inizio della gravidanza, in fasi ben determinate.

Ne parliamo con Elena Visconti, Coordinatrice Ostetrica del Punto Nascita di Humanitas San Pio X.

Quando si forma la placenta?

La placenta è un organo che si forma già a pochi giorni dalla fecondazione, quando la cellula fecondata, ovvero lo zigote, si divide in altre cellule chiamate blastomeri, che a loro volta continueranno a dividersi in ulteriori cellule fino a raggiungere l’utero. Questo accade in pochi giorni dalla fusione di un ovulo con uno spermatozoo e, prima di raggiungere l’utero, una parte delle cellule diventerà placenta e una parte embrione. In attesa della formazione della placenta, l’embrione fluttua in una specie di bolla, chiamata sacco amniotico, pieno di liquido, ricoperto da una pellicola protettiva, detta corion, il cui strato esterno diventerà la placenta. 

La placenta svolge delle funzioni vitali per il feto che si sta sviluppando, lavorando al posto degli organi fetali che non sono ancora pronti a farlo:

  • permette il trasporto dalla madre al feto di ossigeno e nutrienti,
  • fa passare gli anticorpi che difenderanno il neonato alla nascita,
  • produce ormoni che agiscono sia sulla mamma che sul feto,
  • protegge quest’ultimo impedendo il passaggio delle sostanze che possono essere nocive,
  • rimuove i prodotti di scarto derivanti dal metabolismo fetale.

La placenta e l’embrione continueranno a crescere insieme, intimamente collegati fino al parto, attraverso il cordone ombelicale.

Quando si forma il cordone ombelicale?

Il cordone ombelicale si forma contemporaneamente all’embrione, mantenendo collegato il feto alla placenta. Si tratta di un cordone costituito da tre vasi sanguigni, i quali sono protetti da una gelatina chiamata di Wharton, che cresce con il feto, e può raggiungere fino a 60 centimetri di lunghezza, per permettere al feto di muoversi e girarsi all’interno del sacco amniotico. I vasi sanguigni di cui è costituito il cordone ombelicale servono a trasportare il sangue ricco di ossigeno e sostanze nutritive dall’utero al feto tramite la placenta, e trasportare il sangue fetale privo di ossigeno e ricco di rifiuti metabolici dal feto al sangue materno. Attraverso il cordone ombelicale e la placenta, però, passano al feto sia nutrienti e ossigeno, sia le sostanze dannose (nicotina da fumo di sigaretta, alcol, farmaci) eventualmente presenti nel sangue della mamma. Questo però non significa che il circolo sanguigno materno e quello fetale entrino in contatto o si mescolino. 

Con il travaglio, di solito si rompe il sacco amniotico, e dalla vagina fuoriesce il liquido amniotico. il taglio del cordone ombelicale avviene dopo la nascita, e con un parto eutocico (vaginale),si può aspettare che smetta di pulsare, poi anche la placenta viene espulsa per via vaginale (secondamento). Il taglio del cordone ombelicale è un atto che il papà o l’accompagnatore possono fare, sotto la guida dell’ostetrica, sempre presente. Il ‘moncone’ che resta va incontro ad un processo fisiologico che lo porta a asciugarsi e staccarsi completamente in circa 7-14 giorni, lasciando la cicatrice ombelicale chiamiamo ombelico, sarà per il neonato il segno visibile della connessione mamma-placenta-feto . 

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