Sono in molti, in tutto il mondo, a chiedersi come riconoscere i sintomi dell’influenza da quelli di COVID-19, l’infezione di cui è responsabile il nuovo coronavirus. In un documento realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e insieme al dott. Michele Lagioia, Direttore medico sanitario di Humanitas Reasearch Hospital, proviamo a fare chiarezza.
Influenza e COVID-19 hanno in comune:
il modo in cui si trasmettono: contatto, goccioline nasali (droplet), materiale contaminato dalla persona infetta
i disturbi respiratori: in chi viene contagiato, possono possono presentarsi in modi molto diversi, dai pazienti che possono essere asintomatici, sviluppare sintomi lievi, fino a una patologia grave e alla morte.
Norme igieniche con cui limitare il contagio: lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi il viso, la bocca, il naso e gli occhi, starnutire all’interno del gomito o in un fazzolettino di carta da gettare subito.
Influenza e COVID-19 quali sono le differenze:
Velocità di trasmissione: l’influenza ha intervallo seriale più breve di COVID-19, ovvero il tempo che passa tra i casi successivi, e quindi si trasmette più velocemente
Giorni di incubazione: l’influenza ha meno giorni di incubazione, ovvero l’intervallo di tempo che passa tra l’infezione e la comparsa dei sintomi è di 5-6 giorni per COVID-19, mentre 3 sono i giorni per l’influenza.
Tasso di contagio: l’influenza ha un tasso di contagio superiore a COVID-19 nei primi giorni della malattia o anche nel periodo pre-sintomatico. Infatti anche se sono stati documentati alcuni casi di trasmissione del COVID-19 da soggetti asintomatici, in un periodo che va dalle 24 alle 48 ore, al momento gli asintomatici non rappresentano i veicoli principali di contagio da COVID-19.
Numero di infezioni: è bene sottolineare che si tratta di paragoni molto difficili da fare tra i virus dell’influenza e del COVID-19. Si stima che ogni singolo caso di infezione da nuovo coronavirus generi da 2 a 2,5 infezioni in più rispetto all’influenza.
Veicolo di infezione: per l’influenza, i bambini sono un importante veicolo di trasmissione, cosa che, secondo dati preliminari di studi condotti in Cina, non sembra avvenga per il nuovo coronavirus. Infatti, sebbene anche i bambini possano essere contagiati, i dati indicano che i bambini ammalati sono stati infettati dagli adulti, e non viceversa come accade con l’influenza. Inoltre, l’impatto del coronavirus sulla fascia d’età 0-19 anni è più basso rispetto ad altre età
Percentuali di forme severe: i dati generali evidenziano con chiarezza che l’80% dei casi di COVID-19 sono di bassa gravità o asintomatici, il 15% sviluppa infezioni gravi, mentre il 5% sviluppa criticità. L’influenza ha una percentuale più bassa di casi critici. Tuttavia, in Italia, la percentuale di casi severi da COVID-19 è purtroppo maggiore, con un tasso di letalità particolarmente alto
Percentuale di mortalità: il rapporto tra numeri di decessi e casi di COVID-19 varia tra il 3-4%, e la percentuale di mortalità da infezione è tendenzialmente più bassa.
Rischi in rapporto all’età e allo stato di salute: l’influenza è più rischiosa per i bambini, anziani, donne in gravidanza, immunodepressi e pazienti con malattie croniche. Il coronavirus provoca maggiori danni negli anziani e chi già soffre di altre patologie
Effetti: se per l’influenza disponiamo di un vaccino per evitare o limitare gli effetti, per COVID-19 non disponiamo ancora di alcun vaccino
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