Quando si parla di alterazioni della funzione tiroidea, e in particolare di ipotiroidismo, è importante prestare attenzione anche all’apporto di iodio con l’alimentazione.
Ne parliamo con la dottoressa Caterina Premoli, endocrinologa e con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.
Disfunzioni della tiroide
Le alterazioni della funzione tiroidea, quali ipertiroidismo e ipotiroidismo, sono più frequenti nella popolazione femminile. L’ipotiroidismo è dovuto a un’insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei tessuti che determina un rallentamento di tutti i processi metabolici. L’ipertiroidismo, invece, è una condizione di eccessiva produzione di ormoni tiroidei da parte della tiroide.
Ipotiroidismo
Sintomi
I sintomi dell’ipotiroidismo si possono manifestare in maniera subdola con quadri sfumati o del tutto asintomatici (ipotiroidismo subclinico o lieve).
Meno frequentemente l’ipotiroidismo si manifesta in maniera conclamata con astenia, intolleranza al freddo, cute secca, stipsi, irregolarità mestruali.
Iodio e cibi che lo contengono
Nell’ipotiroidismo primitivo la ridotta funzione tiroidea dipende nella maggior parte dei casi a processi autoimmuni (tiroidite di Hashimoto), processi infiammatori o degenerativi. Tuttavia, soprattutto in alcune aree geografiche, l’ipotiroidismo può essere dovuto a carenza di iodio. Lo iodio è un elemento fondamentale per il corretto funzionamento tiroideo e il suo adeguato apporto con l’alimentazione è fondamentale (circa 100-150 mcg al giorno). Alcuni cibi sono particolarmente ricchi di iodio: il sale iodato, le uova, i cereali, il latte vaccino, i crostacei, il pesce di mare, le alghe e i molluschi.
Ipertiroidismo
Sintomi
L’ipertiroidismo si presenta con sintomi quali il dimagramento senza riduzione dell’apporto alimentare, cardiopalmo (tachicardia), eccessiva sudorazione e intolleranza al caldo, diarrea, astenia, e disturbi del sonno. Le cause più frequenti di ipertiroidismo sono rappresentate dal Morbo di Graves-Basedow, patologia di natura autoimmune, e le patologie nodulari della tiroide come il gozzo multinodulare tossico e l’adenoma tossico.
Iodio e ipertiroidismo
L’ipertiroidismo può essere scatenato anche da sostanze contenenti elevate quantità di iodio come i mezzi di contrasto usati per procedure radiologiche o farmaci come l’amiodarone che viene utilizzato in ambito cardiologico. In quest’ultimo caso, l’ipertiroidismo si sviluppa più frequentemente su una patologia tiroidea preesistente (il gozzo multinodulare) ma anche su tiroide sana. In questi casi, la terapia prevede l’utilizzo di farmaci definiti tireostatici e di glucocorticoidi.
Ultimo aggiornamento: Dicembre 2024
Data online: Febbraio 2021
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