Il periodo perinatale, che va dal concepimento fino ad un anno dopo il parto, è una fase di cambiamenti importanti nella vita di una donna, sia dal punto di vista fisico sia psicologico. Per tale motivo è sia un momento di gioia e di attesa per la futura maternità, sia una fase della vita delicata emotivamente, ad alta vulnerabilità psichica.
Ne parliamo con la dottoressa Daria Passini, psichiatra specialista dei disturbi affettivi e d’ansia nel periodo perinatale del Servizio di Psicopatologia Perinatale in Humanitas San Pio X.
Quanto è frequente l’ansia in gravidanza e dopo il parto?
In passato, la gravidanza era considerata un periodo a basso rischio per l’insorgenza o la riacutizzazione dei disturbi d’ansia; vi è tuttavia un crescente accordo da parte degli studiosi sul fatto che i disturbi d’ansia in gravidanza si verifichino più frequentemente di quanto si pensasse in precedenza. Secondo uno studio[1] pubblicato sul British Journal of Psychiatry, quasi una donna su cinque in gravidanza soffre di un disturbo d’ansia e la depressione post partum rappresenta la complicanza più comune nelle donne con un disturbo d’ansia in gravidanza.
In Italia, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDA), circa 90.000 donne soffrono di sintomi d’ansia e depressivi nel periodo perinatale, con percentuali che variano dal 10 al 23% in gravidanza e dal 10 al 40% nel post partum. Tali dati risultano essere approssimativi e sottostimati perché solo la metà di queste donne riceve una diagnosi e un trattamento adeguato.
Disturbi d’ansia: come riconoscerli
Poiché l’ansia è così comune ed è spesso una risposta normale e adattiva a vari cambiamenti di vita, è importante distinguere l’ansia normale o appropriata in una determinata situazione da qualcosa che invece richiede ulteriore attenzione e/o trattamento.
È possibile infatti che una donna in gravidanza o una neo mamma riferisca dei sintomi di ansia. Fino a due terzi delle donne nel periodo perinatale riferisce preoccupazioni riguardanti la possibilità di concepire un neonato con anomalie, di avere delle complicanze durante la gravidanza o durante la nascita; oppure preoccupazioni sulla propria capacità di prendersi cura del bambino, compreso l’allattamento al seno, o di saperlo tranquillizzare quando piange.
Le preoccupazioni possono inoltre riguardare i cambiamenti del proprio corpo, la relazione con il partner, le prestazioni lavorative o eventuali tematiche economiche. Tuttavia solo quando interferiscono con il funzionamento quotidiano e causano un notevole disagio sono considerate anormali e possono essere incluse in un disturbo d’ansia.
Ansia perinatale: quali sono i fattori di rischio?
Sono stati identificati diversi predittori di ansia in gravidanza e nel post partum, di tipo psicologico, socio-demografico e ginecologico:
- precedenti episodi di ansia o depressione
- traumi e abusi psicologici e/o sessuali infantili e nel corso della vita
- familiarità per disturbi dell’umore e di ansia
- mancanza di supporto familiare e da parte del partner
- una gravidanza non pianificata o non desiderata
- aborti precedenti
- presenza di complicanze in gravidanza, come la preeclampsia.
L’ansia materna è stata associata a una serie di esiti negativi della gravidanza, tra cui, ad esempio, ipertensione durante la gravidanza, con forti evidenze di parto prematuro e basso peso del neonato alla nascita. Alcuni studi dimostrano inoltre effetti nel medio e nel lungo termine nei bambini di madre con ansia perinatale. Non affrontare un’ansia patologica in gravidanza vuol dire esporre sia la mamma che il nascituro al rischio di conseguenze negative.
Ansia perinatale: come si riconosce e come si cura?
Distinguere le normali preoccupazioni legate alla gravidanza dalle preoccupazioni eccessive, in particolare nelle donne primipare nel primo trimestre, non è sempre facile. La difficoltà nel diagnosticare questi disturbi è legata anche a sentimenti di vergogna e di colpa che portano la donna a sottostimare i sintomi ansiosi e a non richiedere un aiuto specialistico. Infatti i sintomi fisici d’ansia quali affaticamento, cefalea, nausea, vomito, palpitazioni, tensione, difficoltà di concentrazione e insonnia possono essere erroneamente interpretati come “manifestazioni normali” in gravidanza e nel post partum.
I sintomi cognitivi ed emotivi dell’ansia in gravidanza sono invece più facilmente riconoscibili perché spesso focalizzati sul feto. In particolare le preoccupazioni si possono concentrare su:
- paura di anomalie fetali
- paura di morte fetale
- senso di inadeguatezza materno
- paura del travaglio e del parto.
Nel post parto invece le tematiche ricorrenti si incentrano su:
- salute del bambino
- paura della morte in culla
- paura di avere poco supporto
- paura del giudizio degli altri.
Proprio con l’obiettivo di offrire una diagnosi precoce e dei percorsi di cura personalizzati dedicati alle future e neo mamme affette da disagio psichico in gravidanza e dopo il parto, in Humanitas San Pio X è attivo un Servizio di Psicopatologia Perinatale.
Lo screening precoce sin dal primo trimestre di gravidanza e il monitoraggio nel post partum, fino ad un anno dopo il parto, risultano essere cruciali sia per pianificare un trattamento sia per prevenire o attenuare il più possibile le conseguenze sulla madre e sul feto/bambino, nonché identificare precocemente i fattori di rischio nel periodo perinatale e fornire dei trattamenti personalizzati attraverso un lavoro di équipe multidisciplinare integrato.
In base alla storia clinica e al quadro psicopatologico rilevato dallo specialista psichiatra in ambito perinatale si condividerà con la donna la scelta o di un trattamento psicoterapeutico evidence based o farmacologico o entrambi.
La visita psichiatrica in gravidanza ha l’obiettivo di arrivare a diagnosticare e a stabilire una strategia di cura per un malessere psichico che origina durante la gravidanza.
La visita psichiatrica post parto ha l’obiettivo di arrivare a diagnosticare e a stabilire una strategia di cura per un malessere psichico che origina in seguito al parto.
Ultimo aggiornamento: Aprile 2025
Data online: Settembre 2019
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