Con l’arrivo della primavera, molte persone sperimentano una serie di sintomi che influenzano il benessere quotidiano, comunemente noti come “mal di primavera” o sindrome da stanchezza primaverile. Questo fenomeno è caratterizzato da stanchezza, insonnia, irritabilità e altri disturbi che emergono durante il cambio di stagione.
Ne parliamo con il dottor Marco Lacerenza, neurologo di Humanitas San Pio X.
Cos’è e quali sono le cause del mal di primavera?
Il mal di primavera è un fenomeno caratterizzato da una serie di sintomi fisici e psicologici che emergono con il cambiamento stagionale. Il passaggio dall’inverno alla primavera infatti comporta variazioni significative nelle condizioni ambientali, come l’aumento delle ore di luce e delle temperature. Questi cambiamenti influenzano il nostro ritmo circadiano, l’orologio biologico che regola funzioni vitali quali il sonno, la temperatura corporea, la produzione di alcuni ormoni e il metabolismo. L’adattamento a queste nuove condizioni può causare uno squilibrio temporaneo nei livelli di ormoni come la melatonina e la serotonina, influenzando l’umore e i livelli di energia.
La melatonina è un ormone prodotto principalmente dalla ghiandola pineale, situata nel cervello, e svolge un ruolo cruciale nella regolazione del ritmo circadiano. La sua produzione è influenzata dalla quantità di luce percepita dagli occhi: durante l’inverno, le giornate più brevi e la maggiore oscurità favoriscono un incremento della sintesi di melatonina, inducendo una tendenza all’aumento bisogno di dormire. Tuttavia, con l’arrivo della primavera e l’allungarsi delle giornate, l’esposizione alla luce solare si prolunga e questo determina una riduzione della produzione di melatonina con effetti sul sonno. La diminuzione della produzione di melatonina può causare diversi effetti sull’organismo, tra cui la difficoltà ad addormentarsi e mantenere il sonno, la sensazione di non aver dormito bene e quindi una maggiore stanchezza durante il giorno, alterazioni dell’umore e irritabilità. Anche la produzione di serotonina, l’ormone del buon umore, è strettamente correlata alla luce solare e l’aumento delle ore di luce primaverili stimola la sintesi di serotonina nel cervello.
Tuttavia, il processo di adattamento non è immediato e alcune persone possono sperimentare una fase transitoria di squilibrio tra la melatonina e la serotonina, che può portare ai sintomi tipici del mal di primavera. Anche le persone che attraversano un periodo di difficoltà con ansia, depressione e disagi psicologici possono risentirne maggiormente.
Quali sono i sintomi del mal di primavera e quanto durano?
L’aumento improvviso della serotonina e la riduzione dei livelli di melatonina sono alla base dei sintomi caratteristici del mal di primavera caratterizzati da fluttuazioni di iperattività, irritabilità o malinconia, sbalzi di energia con alternanza di vitalità e spossatezza, fatica mentale, difficoltà di concentrazione, maggiore sensibilità allo stress, insonnia, riduzione dell’appetito.
In genere, il corpo si abitua progressivamente ai nuovi ritmi stagionali e in poche settimane i sintomi del mal di primavera passano. Tuttavia, le persone più sensibili ai cambiamenti climatici possono impiegare più tempo, in particolare, chi soffre di disturbi del sonno, ansia o depressione stagionale potrebbe risentire maggiormente di questo periodo di transizione dall’inverno all’estate. Questi sintomi sono generalmente temporanei e tendono a scomparire man mano che il corpo si adatta alle nuove condizioni stagionali.
Come affrontare il mal di primavera?
Affrontare il mal di primavera con una buona esposizione alla luce solare soprattutto al mattino, una dieta equilibrata e strategie per avere un sonno regolare, può aiutare l’organismo ad adattarsi più rapidamente e a ridurre gli effetti negativi dello squilibrio ormonale. I consigli più comuni e semplici da adottare in questo periodo includono praticare attività fisica all’aperto, con passeggiate o ciclismo, per aiutare a migliorare l’umore e ridurre lo stress, oltre a regolare i ritmi circadiani e favorire il sonno, e un’alimentazione sana ed equilibrata, con alimenti ricchi di vitamine e minerali, frutta e verdure fresche di stagione, ad esempio, per aiutare a combattere la stanchezza e recuperare energia.
In caso di persistenza o aggravamento dei sintomi, e in presenza di fattori che possono aumentare la difficoltà ad affrontare i cambiamenti ormonali nella primavera, come la presenza di patologie della tiroide, insonnia, menopausa sintomatica, è consigliabile consultare un medico per valutare eventuali terapie specifiche.
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