Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli, che contribuiscono a mantenere nella posizione corretta gli organi pelvici: utero, retto, vescica e uretra. Le malattie del pavimento pelvico (a carico di vescica, utero, vagina e retto) colpiscono nel nostro Paese circa 4 milioni di persone, prevalentemente donne.
Emorroidi, prolasso o piccole ernie del retto, incontinenza fecale, difetti degli sfinteri e stipsi cronica o da ostruita defecazione, spesso associate a problematiche di tipo uro-ginecologico, sono le principali cause dei disturbi del pavimento pelvico nelle donne, soprattutto dopo i 60 anni.
Che cos’è il dolore pelvico cronico?
Si parla di dolore pelvico cronico quando dura da più di sei mesi e assume i tratti di una patologia a sé stante, con cause multifattoriali (ginecologiche, gastroenterologiche/proctologiche, urologiche, neuropatiche e muscolo-scheletriche). Colpisce circa il 15% delle donne e coinvolge la zona anale, genitale e il basso addome.
In Humanitas San Pio X l’approccio alle patologie è multidisciplinare e il percorso del paziente inizia con un primo consulto con i chirurghi generali, fino all’Ambulatorio Multidisciplinare per una decisione terapeutica condivisa.
La terapia, invece, può includere una terapia farmacologica topica e sistemica, psicologica, fisioterapica e chirurgica.
Gli esami per la diagnosi
Anche nella diagnostica l’approccio è multidisciplinare. Presso la Struttura sono disponibili tutti gli esami specialistici in genere richiesti, tra cui la diagnostica per immagini più sofisticata (ad es. Colonscopia virtuale/ColonTAC, Rx Pelvigrafia, Ecografia Endoanale e Transperineale…), la diagnostica funzionale (Manometria anorettale, Prove urodinamiche), tutti gli esami endoscopici, lo studio neurofisiologico del perineo (Elettromiografia perineale, Potenziali Evocati Somato-Sensoriali, Tempo di Latenza del Nervo Pudendo).
Una diagnostica precisa consente di individuare il problema e suggerire così al paziente il trattamento più appropriato, che sarà conservativo o chirurgico a seconda dei casi.
La riabilitazione
Per ristabilire la corretta attività della muscolatura volontaria e involontaria del pavimento pelvico e per controllare il dolore possono essere utili: terapia fisica, stimolazione elettrica, biofeedback, esercizi rieducativi e di rieducazione neuromuscolare.
Tra le cause di incontinenza, anche il parto. Per prevenire questo rischio, è possibile riabilitare il perineo nel post-partum, con esercizi specifici, i cosiddetti esercizi di Kegel.
Il ruolo della ginecologia
Le patologie del pavimento pelvico possono manifestarsi anche in conseguenza di parti difficili o in menopausa, e dare luogo a prolasso di utero o delle pareti vaginali con conseguenze funzionali quali incontinenza urinaria, infezioni ricorrenti delle vie urinarie, dolore pelvi-perineale cronico, cistite intestiziale, stipsi evacuativa
Se in caso di prolasso genitale l’intervento è di pertinenza ginecologica, nei casi in cui sono alterate una o più funzioni, l’approccio è multidisciplinare: in questo modo gli specialisti decidono caso per caso con un approccio terapeutico individualizzato.
Il supporto dell’urologia
L’incontinenza urinaria interessa soprattutto le donne, con una prevalenza doppia, dopo i 70 anni, rispetto agli uomini, nei quali si può presentare dopo interventi di chirurgia prostatica.
Questo disturbo appartiene ai problemi funzionali connessi alla disfunzione del pavimento pelvico, come disturbi di tipo colo-proctologico, ginecologico o neurologico, e pertanto necessita di una valutazione multidisciplinare e diagnostica specialistica al fine di individuare il trattamento più appropriato, sia esso chirurgico, farmacologico o riabilitativo. In sede di diagnosi si ricorre a ecografia con valutazione del residuo vescicale post-minzionale e all’esame urodinamico per la valutazione funzionale del complesso sistema vescico-sfinterico-uretrale.
L’approccio multidisciplinare offerto da Humanitas San Pio X consente un percorso diagnostico mirato ed una proposta terapeutica personalizzata sulle necessità specifiche di ogni paziente.
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