Le lampade abbronzanti sono apparecchi che emettono radiazioni ultraviolette (UV) per produrre un’abbronzatura artificiale. Sulla sicurezza dei dispositivi abbronzanti, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) si sono più volte espressi.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Marta Brumana, responsabile di Dermatologia di Humanitas San Pio X.
Lampade abbronzanti: i rischi per la pelle
L’esposizione ai raggi UV, sia di origine solare che artificiale, è un fattore di rischio ormai accertato per lo sviluppo di tumori della pelle, tra cui il melanoma, e tumori della pelle non-melanoma, come il carcinoma a cellule squamose e il carcinoma basocellulare, tanto che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i lettini solari come cancerogeni per l’essere umano.
Non solo tumori: l’esposizione ai raggi UV (sole e lampade abbronzanti) accelera l’invecchiamento precoce della pelle, la formazione delle rughe, la secchezza cutanea, lo sviluppo di macchie e lentigo solari, ma aumenta anche problemi agli occhi, aumentando il rischio di infiammazione della cornea (fotocheratite), cataratta precoce, degenerazione maculare. Tuttavia, il desiderio di avere una pelle abbronzata tutto l’anno spinge molti ad esporsi non solo alle radiazioni solari che troviamo all’ambiente esterno in cui viviamo, ma anche a quelle delle lampade abbronzanti, incrementando gli effetti negativi dell’esposizione sulla pelle.
Lampade abbronzanti ed esposizione ai raggi UV
La Commissione Europea dedicata (SCHEER) a valutare i rischi dell’abbronzatura artificiale, nel 2017 ha definito che non esistono limiti sicuri di esposizione alla radiazione UV emessa dalle lampade abbronzanti, e ha concluso che non esistono lampade abbronzanti o lettini abbronzanti sicuri. Infatti, secondo tutti gli studi, i raggi UV, compresi quelli emessi dai lettini solari, agiscono sia come attivatori che come promotori del cancro. Pertanto, esiste una forte evidenza che l’esposizione ai raggi UV, anche quelli emessi dai lettini e lampade solari, provochi il melanoma cutaneo e il carcinoma a cellule squamose a tutte le età, che il rischio di cancro è più elevato quando la prima esposizione avviene in giovane età, e c’è una moderata evidenza che aumenti anche il rischio di carcinoma basocellulare e melanoma oculare.
Sulla base delle forti evidenze scientifiche e delle valutazioni degli esperti della Commissione Europea, in Italia la normativa sulle apparecchiature abbronzanti (D.M. 12/05/2011 n.110) obbliga gli operatori a informare l’utente sugli effetti nocivi dell’esposizione ai raggi UV, ad esporre cartelli informativi nei quali siano fornite precise indicazioni relative ai rischi per la salute, le raccomandazioni, le indicazioni e le precauzioni d’uso. Inoltre, vieta l’utilizzazione delle lampade e lettini abbronzanti nei centri di estetica sui minori di anni 18, donne in gravidanza, chi ha tumori cutanei in atto o che ne hanno sofferto.
Cura della pelle
Dopo le vacanze estive si può fare molto per mantenere l’abbronzatura e prendersi cura della pelle senza ricorrere alle lampade e ai lettini solari. Per illuminare e rinnovare la pelle di viso e corpo, si può seguire una skin care quotidiana con detersione delicata, leggeri peeling e prodotti ad azione esfoliante per il viso e per il corpo (body brushing), e prodotti per l’idratazione cutanea adatti al proprio tipo di pelle. Alla crema idratante, inoltre, è possibile aggiungere qualche goccia di un siero a base di antiossidanti, vitamina C, niacinamide. In caso di problemi cutanei, macchie solari, nevi è invece importante rivolgersi al dermatologo per una valutazione specialistica.
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