Fondamentali per riprodurre e creare melodie straordinarie, le mani hanno un’importanza decisiva per chi suona il piano. Anni e anni di pratica affinano la tecnica e la destrezza del pianista, ma le continue sollecitazioni possono mettere in pericolo la salute delle mani. Sollecitazioni prolungate, errori di tecnica e postura possono aumentare il rischio che il pianista sviluppi patologie da overuse a mani e dita. Di tutto questo, hanno parlato gli specialisti di Chirurgia della Mano di Humanitas San Pio X in occasione dell’evento “Maratona della musica in salute”, il concerto educational organizzato insieme alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado a maggio a Milano per Piano City Milano.
“Dolore, limitazione del movimento, formicolio a mani e dita – spiega il dottor Giorgio Pivato, responsabile di chirurgia della mano di Humanitas San Pio X – sono i sintomi più comuni che possono far pensare alle patologie più frequenti del pianista come il dito a scatto o il Morbo di De Quervain, ovvero infiammazioni dei tendini che provocano un rigonfiamento con conseguente riduzione della fluidità nel movimento e dolore per movimenti anche semplici; compressioni nervose, tra cui la più frequente è la sindrome del tunnel carpale, causata dalla compressione prolungata del nervo mediano del polso che si manifesta con formicolio alle prime tre dita della mano e progressivo calo di forza”.
Al persistere dei sintomi, o in caso di peggioramento, è importante rivolgersi a medici specializzati nel trattamento delle patologie della mano. «La corretta diagnosi è importante per definire l’entità e la causa del problema – continua il dottor Giorgio Pivato -. In genere, a seconda della diagnosi, la terapia iniziale può essere conservativa e prevedere l’utilizzo di tutori appositi per mettere a riposo tendini e articolazioni, dar loro maggiore stabilità e correggere anche alcuni vizi di postura. Il trattamento, di solito, prevede un percorso di fisioterapia con esperti specializzati nella riabilitazione della mano. In alcuni casi, però, il trattamento conservativo può non essere sufficiente o non permettere di ottenere i risultati sperati. Pertanto, viene presa in considerazione la possibilità di intervenire chirurgicamente, perlopiù in chirurgia mininvasiva, con vantaggi per il musicista che vanno da un minor dolore post-operatorio alla possibilità di riprendere subito l’utilizzo della mano operata e, quindi, di ritornare a suonare il prima possibile».
Per le mani dei pianisti, la prevenzione è in 3 mosse
«Prevenire e allontanare il rischio di traumi e patologie alle mani, è possibile per tutti coloro che usano le mani così intensamente come i pianisti – conclude l’esperto – grazie a semplici, ma efficaci, atteggiamenti ed esercizi
- svolgere sempre esercizi di stretching e riscaldamento per le mani prima di iniziare a suonare
- assumere la postura corretta al momento di utilizzare la tastiera
- fare delle pause durante lo svolgimento degli esercizi per non sollecitare eccessivamente muscoli e tendini
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