Anche in questa primavera -estete rimangono in agguato le insidie già note dell’esposizione solare non protetta. «È il caso del melanoma – spiega la dottoressa Marta Brumana, responsabile di dermatologia di Humanitas San Pio X – un tumore maligno che colpisce i melanociti, le cellule responsabili della pigmentazione della pelle. Infatti, i raggi ultravioletti (UV) del sole e dei lettini abbronzanti possono essere la causa scatenante della mutazione del DNA di alcuni geni che si occupano della moltiplicazione cellulare, da cui potrebbe avere origine il tumore. L’uso eccessivo e non protetto dei lettini solari, poi, risulterebbe particolarmente dannoso perchè sembra aumentare del 75% il rischio di insorgenza del tumore cutaneo».
Melanoma: più controlli per chi è più a rischio
Attualmente, I tumori della pelle sono i tumori più frequenti in assoluto, e tra questi c’è il melanoma. L’incidenza aumenta con l’età, ma può colpire anche i giovani: è il secondo tumore per frequenza nei maschi sotto i 50 anni, e il terzo nelle giovani donne. «In particolare, le persone più a rischio dovrebbero prestare più attenzione sia all’esposizione solare, sia ai controlli dermatologici annuali dei nevi. In genere, sono considerate più a rischio le persone che possiedono queste caratteristiche:
- pelle e capelli chiari, occhi azzurri
- abitudine all’uso di lettini abbronzanti
- scottature solari gravi
- casi di melanoma familiari
- più di 50 nevi “veri” (non angiomi, fibromi, cheratosi)
- pregresso melanoma o altri tipi di tumori cutanei
- abbassamento delle difese immunitarie
L’ABCDE di cura e prevenzione
Oltre all’uso corretto delle creme protettive solari e un’esposizione solare responsabile, evitando le ore centrali e più calde della giornata, è importante eseguire controlli periodici (screening) ed effettuare l’ispezione della propria pelle per accorgersi in tempo di un’eventuale modifica o comparsa dei nei. «Bisogna ricordarsi che nel 70-80% dei casi il melanoma si manifesta come neo già degenerato, in poche occasioni consiste nell’evoluzione di un neo già presente e a volte può comparire in zone che generalmente non sono esposte al sole – precisa la dottoressa Brumana -. Una strategia per l’auto ispezione e valutazione dei nei è la “regola dell’ABCDE”, ovvero:
- Asimmetria
- Bordi irregolari
- Colore policromo: più colori nello stesso neo
- Dimensione (più di 6mm)
- Evoluzione del neo rispetto al controllo precedente
Se si sospetta qualche anomalia, consultare immediatamente il dermatologo che effettuerà un esame diagnostico con gli strumenti appositi quali il dermatoscopio, cioè un microscopio speciale a epiluminescenza che è in grado di vedere strutture profonde della pelle ed analizzare il neo sospetto. In sede di visita, la “mappatura” dei nevi, permette di controllarli con l’utilizzo di un computer e di memorizzare tutta la superficie corporea, per valutare i nei a distanza di tempo. In caso di nevo sospetto, questo viene asportato chirurgicamente e poi sottoposto a un esame istologico che ne determina l’eventuale natura tumorale. L’asportazione precoce è fondamentale – conclude la dottoressa – in quanto rappresenta la migliore terapia per la cura del melanoma e spesso lo risolve definitivamente».
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