Una cinquantenne che oggi abbia rapporti sessuali è considerato normale, ma non lo era dieci o vent’anni fa. Anche avere una vita sessuale attiva a 70 anni e oltre è considerato quasi la norma per gli uomini e per le donne, sebbene resti ancora un tabù parlarne. Tuttavia, è innegabile che i cambiamenti a livello fisico e ormonale della menopausa nella donna possano contribuire ad alterarne l’immagine e ridurre le occasioni di avere rapporti sessuali. E questa è una delle cause di crisi di coppia dopo i 50 anni.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Raffaela Cinzia Di Pace, ginecologa e sessuologa dell’Ambulatorio di Sessuologia di Humanitas San Pio X.
50 anni: come affrontare il problema della secchezza vaginale
Uno dei cambiamenti più importanti, ma anche più comuni, con cui si confronta la maggior parte delle donne in menopausa, sono le modificazioni che si verificano a livello vulvare, vaginale e urinario. La riduzione e carenza di estrogeni è alla base della secchezza vaginale che può presentarsi anche durante la pre-menopausa e influire enormemente nella vita sessuale della donna. Infatti, con l’assottigliamento dei tessuti vaginali e con la riduzione della lubrificazione, i rapporti sessuali risultano dolorosi.
La secchezza vaginale, però, può essere curata con terapie ormonali locali in creme o gel, ovuli, acido ialuronico, e trattamenti ambulatoriali che, grazie a innovative tecnologie come la radiofrequenza quadripolare dinamica, permettono di migliorare la funzione sessuale attraverso un’azione specifica sul trofismo (il tono) vulvare e la lubrificazione. La scelta dei trattamenti per risolvere la secchezza vaginale e l’atrofia vulvo-vaginale dipendono dalla valutazione del problema effettuata durante la visita ginecologica.
60-70 anni: atrofia vulvo-vaginale e disturbi del pavimento pelvico
L’età della post menopausa è caratterizzata da una progressiva perdita di tono dei tessuti a livello di vulva e vagina, ma anche di pavimento pelvico. In questo periodo la donna può fare esperienza di nuovi disturbi durante i rapporti sessuali come facilità di sanguinamento, infiammazioni e infezioni urinarie (cistite), oppure può sviluppare incontinenza di varia entità e prolasso dei tessuti vaginali, frequenti dopo la menopausa. Si tratta di condizioni che possono aumentare il disagio della donna nell’intimità, e spingerla ad allontanarsi dalla vita sessuale. Se un tempo poteva essere una condizione normale, oggi è invece normale rivolgersi a specialisti per risolvere e curare questi disturbi e tornare a vivere una buona vita sessuale.
L’approccio ai disturbi della sessualità in menopausa è multidisciplinare e coinvolge ginecologo, fisioterapista e/o ostetrica per trattamenti di riabilitazione, terapia e prevenzione dell’atrofia vulvo-vaginale. Anche nella donna in post menopausa, la radiofrequenza quadripolare dinamica è indicata non solo per ridare tono ai tessuti vulvo-vaginali, ma anche per curare l’incontinenza.
Nei casi di incontinenza urinaria, sulla base della valutazione del chirurgo specialista in disturbi del pavimento pelvico e del ginecologo, possono essere indicati anche trattamenti quali la riabilitazione del pavimento pelvico, interventi chirurgici oppure farmaci per risolvere il prolasso, per il sanguinamento e per le infezioni urinarie.
Come mantenere una sana vita sessuale il più a lungo possibile
Avere uno stile di vita sano è alla base di una sana vita sessuale. Fare attività fisica in menopausa è importante per mantenere sotto controllo il peso, e la salute cardiovascolare; sentirsi bene e vedersi bene, infatti, è fondamentale per migliorare la propria autostima anche quando si tratta di rapporti sessuali. Nello specifico, per migliorare la funzione sessuale, ma prevenire anche incontinenza e prolasso, può essere utile praticare esercizi del pavimento pelvico, meglio se, almeno all’inizio, seguite da una fisioterapista o da un’ostetrica esperte nel pavimento pelvico.
L’alimentazione deve essere sana ed equilibrata, con l’attenzione a non eccedere in cibi grassi, piccanti, e bevande alcoliche che possono aumentare il rischio di cistiti.
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