La nefrite lupica è una patologia renale causata dal LES (lupus eritematoso sistemico) che colpisce oltre 1 paziente su 2. Il LES è una malattia autoimmune caratterizzata da febbre, dolori articolari e particolari eruzioni cutanee che, come la maggior parte delle malattie autoimmuni, è più frequente tra le donne giovani che tra gli uomini.
«Il coinvolgimento renale causato dal LES e chiamato nefrite lupica – spiega la dottoressa Gabriella Moroni, nefrologa di Humanitas San Pio X – spesso non si manifesta con chiari sintomi. Tuttavia, se non diagnosticato tempestivamente, monitorato e trattato in modo adeguato, nel tempo la nefrite lupica può portare a insufficienza renale, e nei casi più gravi anche dialisi fino alla necessità del trapianto di rene. E se la funzionalità renale è fondamentale in generale, lo è ancor di più per la donna che desidera una gravidanza dal momento che la nefrite lupica in fase attiva aumenta il rischio di aborto spontaneo, parto pretermine, ipertensione arteriosa, gestosi gravidica fino a preeclampsia».
Quali esami servono per diagnosticare la nefrite lupica?
«L’esame delle urine e della creatinina sono i primi esami che permettono di valutare il coinvolgimento renale nel LES – spiega l’esperta -. La presenza di sangue (microematuria) e di proteine (proteinuria) nelle urine, e livelli di creatinina elevata, insieme alla presenza di ipertensione, anche lieve, devono indurre al sospetto di nefrite lupica nella paziente con Lupus Eritematoso Sistemico.
Per confermare il sospetto diagnostico, sarà poi necessario sottoporre la paziente a biopsia renale che permette anche di determinare il tipo istologico di nefrite lupica. Infatti, sulla base della classificazione istologica, ovvero delle cellule renali interessate, vengono stabilite terapia e prognosi. Oggi, grazie alle moderne terapie, la sopravvivenza del rene e della paziente sono molto favorevoli rispetto al passato, e la nefrite lupica, che in genere è molto fluttuante con periodi di remissione e attivazione, può essere tenuta efficacemente sotto controllo. Per la gestione della malattia, anche nella donna che desidera una gravidanza, i controlli devono essere regolari, secondo le modalità stabilite dal medico».
Con la nefrite lupica (e altre glomerulonefriti) è possibile una gravidanza?
«Nel passato, la gravidanza era fortemente sconsigliata alle donne con LES, con o senza coinvolgimento renale o altre glomerulonefriti perchè la gravidanza in fase attiva oltre ad avere un rischio aumentato di patologia ostetrica, anche a causa di alcuni dei farmaci che tengono sotto controllo la malattia, avevano anche un’elevata mortalità delle pazienti. Oggi invece sappiamo che alla donna con nefrite lupica che desidera un figlio è raccomandabile programmare una gravidanza nel periodo di remissione della malattia, ovvero quando non sono presenti sintomi da almeno un anno, anche grazie a farmaci, alcuni dei quali teratogeni, cioè tossici per il feto.
Questo significa sia che la paziente deve presentare creatinina normale, proteinuria assente e pressione arteriosa nella norma, e quindi malattia stabile da almeno un anno dall’inizio della gravidanza, sia che la donna assuma farmaci compatibili con la gravidanza che dimostrino di avere l’efficacia di stabilizzare la malattia, ovvero di mandare in remissione la nefrite lupica. Inoltre, è consigliabile che la donna si sottoponga al counseling preconcezionale e agli screening previsti (ad esempio, presenza di anticorpi anti-fosfolipidi che predispone ad aborti precoci e morte intrauterina del feto, anticorpi anti-Ro che predispone a problemi cardiaci del feto)».
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