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Obesità e pallone endogastrico: perdere peso senza chirurgia

Il pallone endogastrico è un dispositivo in silicone simile a un palloncino gonfiabile con aria o con soluzione salina sterile che, posizionato nello stomaco in endoscopia, permette il calo ponderale senza ricorrere a un intervento di chirurgia bariatrica classico. Tuttavia, non tutte le persone obese possono essere sottoposte a questo tipo di procedura, né rispondono allo stesso modo. Prima di sottoporsi al posizionamento del pallone endogastrico, infatti, è fondamentale che il paziente si sottoponga alla valutazione del team multidisciplinare durante la visita di chirurgia bariatrica da effettuare presso centri specializzati. Ne parliamo con il dottor Roberto Grignani, Chirurgo Bariatrico di Humanitas San Pio X.

Chi può sottoporsi alla procedura per il pallone endogastrico?

«Innanzitutto va sottolineato che Il pallone endogastrico è un dispositivo temporaneo che va inserito all’interno di un programma di terapia dietetico/comportamentale del paziente obeso – sottolinea l’esperto -. Questa procedura è indicata per pazienti con BMI superiore a 50 o compreso tra 35 e 40 se non candidabili alla chirurgia bariatrica, oppure con un profilo psicologico positivo per la chirurgia bariatrica ma che richiedono un periodo di valutazione prima dell’intervento. Le valutazioni cliniche e psicologiche avvengono da parte di un team multidisciplinare durante il percorso per l’obesità».

A cosa serve il pallone endogastrico?

«Inserito nello stomaco per via endoscopica, il pallone endogastrico serve a indurre un precoce senso di sazietà quando il paziente introduce piccole quantità di cibo – dice il dottor Grignani -. Questo, insieme a cambiamenti nello stile di vita e dieta, aiuta la perdita di peso. In genere, la perdita di peso media stimata è di circa 15-20 kg, con perdita maggiore nei primi due mesi. Tuttavia, nel lungo periodo, solo il 30% dei paziente riprende il suo peso come prima del pallone, mentre il 40% recupera meno del 50% del peso iniziale, il 20% mantiene il peso raggiunto, e il 10% dimagrisce».

Come si effettua la procedura con pallone endogastrico in silicone?

«La procedura endoscopica di posizionamento nel lume gastrico del pallone endogastrico in silicone è simile a una gastroscopia effettuata in sedazione o, in alcuni casi, in anestesia generale – spiega l’esperto -. La prima fase della procedura prevede un’attenta indagine endoscopica di esofago e stomaco e se non ci sono controindicazioni, attraverso l’endoscopio il pallone viene inserito vuoto nello stomaco. Una volta posizionato correttamente viene riempito grazie a cateterini collegati al pallone, con circa 500-700 cc di soluzione salina sterile miscelata con 2cc di blu di metilene. Tutte le fasi di posizionamento e riempimento del palloncino vengono seguite grazie alla telecamera presente sull’endoscopio. La presenza di una valvola auto-sigillante consente al pallone di chiudersi ermeticamente al distacco dei cateteri esterni impedendo la fuoriuscita del liquido o dell’aria. Anche questa fase si controlla endoscopicamente per verificare il corretto posizionamento del pallone dal momento che richiede una lieve trazione e aspirazione da esercitare per rimuovere i cateterini».

Dopo quanti va rimosso il pallone endogastrico e perchè?

«Una volta posizionato, il pallone endogastrico può restare nello stomaco fino a 6 mesi e poi deve essere rimosso per ridurre il rischio di complicanze. La rimozione avviene sempre per via endoscopica mediante gastroscopia in sedazione. La procedura di inserimento del pallone endogastrico è ripetibile, con posizionamento di un secondo pallone in una procedura successiva a distanza di circa 30-45 giorni dalla prima. In questo caso, però, la perdita di peso è inferiore rispetto al primo palloncino. Durante tutto il periodo in cui il pallone resta posizionato nello stomaco, il paziente viene seguito e controllato dagli specialisti del team per rilevare eventuali fattori che possono indicare complicanze. Infatti – conclude il dottor Grignani -, sintomi quali aumento dell’appetito, perdita del senso di sazietà, aumento di peso, nausea e vomito, dolore addominale acuto richiedono un controllo mediante esame endoscopico o, nei casi di ostruzione intestinale o esofagea da mobilizzazione del pallone verso l’intestino o verso l’esofago, la rimozione anticipata del pallone per via chirurgica o endoscopica».

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