Tra bambini e adolescenti, l’obesità è una malattia che negli ultimi quarant’anni è aumentata di dieci volte. L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di prevalenza dell’obesità infantile, dopo Cipro, Spagna e Grecia, con circa il 9,4% dei bambini che sono obesi e circa il 20% in sovrappeso. E la pandemia non ha fatto che peggiorare la situazione, aumentando sedentarietà e consumo di cibi calorici. Anche il maggiore utilizzo di Internet e Social network sembra peggiorare il problema dell’obesità in età evolutiva. Secondo i dati riportati da Nature Metabolism (2022), i bambini e adolescenti obesi sono oggi 120 milioni nel mondo, ma diventeranno 250 milioni entro il 2030.
Ciò significa che il peso dei bambini e degli adolescenti dovrebbe diventare una preoccupazione della famiglia e della società: infatti l’obesità infantile è il precursore di malattie croniche, un tempo esclusive dell’età adulta, anche negli adolescenti, e di grande disagio psicologico e sociale.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Mara Andreoli, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Bariatrica di Humanitas San Pio X.
Come riconoscere un adolescente obeso
L’accumulo eccessivo di grasso corporeo e l’aumento di peso che influenzano e peggiorano la qualità di vita dell’adolescente sono tutti segnali di obesità o sovrappeso che non devono essere sottostimati da genitori e familiari. Un adolescente che è spesso affannato anche dopo pochi passi, non riesce a compiere gesti quotidiani semplici come chinarsi per mettersi le calze o allacciarsi le scarpe perché impedito nel movimento dall’accumulo di grasso, è un adolescente con un serio problema di obesità.
Il peso corporeo non è l’unico parametro che definisce l’obesità: infatti, per valutare il grado di obesità è necessario il calcolo dell’Indice di Massa Corporea, espresso dalla formula “BMI = peso (kg)/altezza (m)2”, in associazione ad altri parametri clinici per valutare lo stato di salute (comorbidità). Si definisce sovrappeso una persona che ha Indice di Massa Corporea tra 25 e 29,9; obesità obesità grave ha indice superiore a 35.
L’obesità infantile è sempre una malattia grave, se non si interviene in tempo con percorsi di diagnosi e trattamento personalizzati e specialistici, accompagnerà la crescita del bambino esponendolo al rischio di malattie del metabolismo, diabete di tipo 2, ipertensione, patologie epatiche, malattie tumorali, cardiovascolari, asma, infertilità e danni muscolo-scheletrici.
Importantissimi nella fascia giovanile sono soprattutto le problematiche di tipo psicologico, con associati disturbi del comportamento alimentare, stati depressivi o ritiro sociale spesso conseguente a episodi di bullismo.
Cosa fare se si ha il sospetto che il proprio figlio sia obeso?
Innanzitutto è importante rivolgersi a un centro specializzato nella gestione del paziente obeso, in cui l’approccio al problema sia multidisciplinare e preveda non solo la visita clinica con il medico, ma anche con il nutrizionista, psicologo, endocrinologo per una valutazione dello stato di obesità e del percorso di cura più adatto.
Valutazione dietologica e psicologica, nell’adolescente obeso, giocano un ruolo fondamentale, così come nell’adulto obeso, per rilevare gravi errori alimentari o comportamenti alimentari associati al vissuto psicologico del paziente. Nell’adolescente, il paziente e la famiglia vengono supportati dagli esperti con proposte di strategie alimentari e comportamentali: obiettivo del percorso è aiutare e l’adolescente, e la famiglia, ad acquisire comportamenti e stili di vita sani e attivi per perdere peso.
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