Anche gli occhi invecchiano e si ammalano, talvolta in modo acuto, altre più lentamente. Alcune patologie come per esempio la cataratta, che comporta una progressiva opacizzazione del cristallino o la degenerazione maculare senile sono correlabili all’invecchiamento dell’occhio. Invece il glaucoma, correlato a un aumento della pressione intraoculare e spesso senza dare alcun disturbo alla visione può fare danni permanenti al nervo ottico e causare cecità, è una patologia che in molti casi si manifesta con il progredire dell’età ma è ereditaria.
«In caso di familiarità per patologie oculari come il glaucoma – spiega il dottor Pietro Rosetta, responsabile di oculistica di Humanitas San Pio X -, i controlli dall’oculista programmati e periodici possono salvare la vista, intercettando eventuali segni della malattia prima che si manifestino i sintomi».
Cataratta: la prevenzione inizia a 40-45 anni
La cataratta, tra tutte le patologie oculari, è quella più frequente e comune, e può avere anche un esordio precoce già dai 40-45 anni:
- provoca riduzione importante della vista in termini quantitativi e qualitativi
- può sfociare in una spesso subdola disabilità visiva
In genere, intorno ai 50 anni è fisiologico che il cristallino inizi a indurirsi, ma alcune situazioni possono accelerare il processo:
- patologie (ad esempio il diabete)
- traumi
- ereditarietà
- terapie prolungate con farmaci cortisonici
Nei giovani, l’eccessiva esposizione degli occhi non protetta ai raggi UV è tra le cause di cataratta. Oggi, però, grazie ad esami approfonditi, è possibile diagnosticare e quantificare in maniera oggettiva il grado di evoluzione della cataratta, anche in persone in età più giovani».
Dopo i 45 anni, la prevenzione non si ferma
Gli adulti spesso tendono a rinviare la visita dall’oculista, specie in assenza di problemi e sintomi. Per continuare ad avere occhi in salute, ovvero in grado avere una buona visione diurna e notturna, è importante sapere che le visite oculistiche dovrebbero essere eseguite periodicamente, almeno una volta all’anno. «Dopo i 45 anni è importante sottoporsi a visita per prevenire e, in caso, diagnosticare precocemente la causa della limitazione visiva – prosegue l’esperto -. Talvolta i controlli devono avere una frequenza maggiore in base alla storia clinica del paziente. La presenza di patologie quali l’ipertensione arteriosa sistemica, il diabete mellito, le malattie reumatiche, oppure l’uso di farmaci sistemici che possono avere effetti sulla salute degli occhi – sottolinea l’esperto -, richiede una programmazione delle visite oculistiche secondo l’indicazione dell’oculista di riferimento».
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