L’orzaiolo e il calazio non sono “semplici brufoli” che compaiono sul bordo esterno o interno della palpebra. L’orzaiolo è la manifestazione di una vera e propria infezione batterica di una piccola ghiandola, che si trova sul margine esterno della palpebra, spesso con decorso acuto e di risoluzione spontanea.
Al contrario il calazio, pur avendo un’eziologia simile, può complicarsi in una lesione cistica di difficile gestione. Sapere cosa fare e non fare, è importante per prevenire infezioni e complicazioni alla vista, negli adulti e nei bambini.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Pietro Rosetta, Responsabile di Oculistica in Humanitas San Pio X e con il dottor Federico Ruoli, oculista pediatrico di Humanitas San Pio X.
Orzaiolo e calazio: le cause
L’orzaiolo è un’infiammazione e degenerazione di una delle ghiandole sebacee del follicolo pilifero delle ciglia (ghiandola di Zeiss) nella palpebra esterna, associata alla formazione di materiale purulento (pus). Il calazio, invece, è una cisti che si forma a livello delle ghiandole deputate alla produzione della componente lipidica delle lacrime (ghiandola del Meibomio), nella palpebra interna, più spesso a causa di alterazioni del margine palpebrale, ad esempio la blefarite, ma può essere causato anche da una predisposizione personale unita allo stress, un’alimentazione troppo ricca di grassi o a malattie gastrointestinali.
In genere, l’orzaiolo si presenta come un piccolo puntino bianco sulla palpebra, causato da un’infezione batterica per lo più provocata dai batteri della famiglia degli stafilococchi: se non curata adeguatamente, l’infezione può portare a una vera e propria complicazione chiamata blefarite stafilococcica. Il calazio, invece, può avere varie dimensioni, da molto piccolo a grande, e compromettere la chiusura della palpebra o la capacità visiva. Infatti, quando il calazio raggiunge dimensioni tali da comprimere la cornea, può causare astigmatismo.
Orzaiolo e calazio: i trattamenti
Se la localizzazione può aiutare a identificare un orzaiolo o un calazio, tuttavia è fondamentale che sia l’oculista a determinare la diagnosi e la terapia sulla base della valutazione oggettiva (segni) e dei sintomi riferiti dalla persona. Infatti, nel primi giorni, sia nel calazio che nell’orzaiolo possono comparire sintomi simili come dolore alla palpebra, arrossamento e rigonfiamento, sensazione di corpo estraneo e, in alcuni casi, anche fotofobia, ma i rimedi e la cura sono distinti.
In tutti i casi, evitare le cure fai-da-te perché potrebbero peggiorare i sintomi dell’infezione, ed evitare di toccare la parte con le mani non pulite, di spremere e di bucare l’orzaiolo per favorire l’uscita del pus, perché potrebbe estendere l’infezione alle zone circostanti dell’occhio. Invece, terapie efficaci per l’orzaiolo sono colliri e unguenti antibiotici da somministrare secondo la prescrizione e l’indicazione del medico, dopo la pulizia del bordo oculare con prodotti specifici per prevenire la blefarite oltre che gli impacchi tiepidi, massaggiando delicatamente la palpebra e la lesione. In alcuni rari casi di recidiva può essere necessaria l’asportazione chirurgica. Più comunemente, però, il calazio tende a guarire spontaneamente in circa un mese.
Orzaiolo e calazio nei bambini
Nel bambino, in genere, l’orzaiolo o il calazio si manifestano con gonfiore e dolore localizzato, associato alle volte a secrezione. Per ridurre il disagio della tumefazione si possono fare impacchi caldo-umidi sull’occhio interessato, evitando di premere con forza, ma massaggiando dolcemente la lesione. Prima di iniziare la terapia con collirio antibiotico, è raccomandabile sentire il parere del pediatra di famiglia o dell’oculista.
Nel bambino la predisposizione ai calazi può essere associata a disturbi alimentari, dieta poco varia o troppo grassa o a disturbi intestinali misconosciuti oltre che a particolari allergie. Spesso la soluzione è comunque spontanea e la necessità di asportazione chirurgica è ancora meno frequente che nell’adulto. Importante sottolineare come in età infantile la recidiva costante di calazi e orzaioli possa divenire un campanello di allarme per altre patologie oculari, rendendo utile una valutazione specialistica.
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