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Orzaiolo e calazio: cosa sono e come si curano?

L’orzaiolo e il calazio sono due disturbi oculari e si manifestano con la formazione di una tumefazione sulla palpebra. Hanno però cause differenti alla loro origine e anche il trattamento differisce.

Ne parliamo con il dottor Pietro Rosetta, Responsabile di Oculistica in Humanitas San Pio X.

Orzaiolo: che cos’è e come si riconosce?

L’orzaiolo è dovuto all’infiammazione delle ghiandole di Zeiss, che si trovano alla base dei follicoli ciliari e si presenta con gonfiore e arrossamento delle palpebre a cui in genere si accompagna un’escrescenza, visibile come un puntino chiaro alla radice di un ciglio. La causa è in genere dovuta allo stafilococco, un batterio.

Il paziente può avvertire dolore e fastidio all’occhio e una sensazione di corpo estraneo e può presentare una maggior lacrimazione.

Calazio: che cos’è e come si presenta?

 Il calazio è una piccola cisti che si forma in conseguenza dell’infiammazione delle ghiandole di Meibomio; queste si trovano nelle palpebre e partecipano alla produzione della componente lipidica delle lacrime. Le dimensioni del calazio possono variare: in alcuni casi sono molto piccole, in altri possono compromettere la chiusura della palpebra o, comprimendo la cornea, determinare astigmatismo.

Il calazio può essere dovuto a una predisposizione personale unita allo stress, ma anche a una scorretta alimentazione (troppo ricca di grassi) o alla presenza di malattie gastrointestinali.

Il paziente può avvertire gonfiore palpebrale con arrossamento, dolore e infiammazione a livello della congiuntiva.

Per distinguerli non occorrono esami specifici, all’oculista è sufficiente un esame obiettivo nel corso di una visita, necessaria anche al fine di escludere, in caso di quadri persistenti, la presenza di altre patologie di tipo neoformativo.

Cosa fare in caso di orzaiolo?

 “L’orzaiolo tende a regredire da solo, con la spontanea fuoriuscita del contenuto purulento, nel giro di qualche giorno. È bene non toccarlo né spremerlo, ma detergere la zona con soluzioni disinfettanti oculari e umettare con soluzioni sterili. Consiglio anche di evitare di indossare le lenti a contatto e di truccarsi.

In alcuni casi, per ridurre l’infezione si può ricorrere a un antibiotico locale”, spiega il dottor Rosetta.

Come si cura il calazio?

“Nel caso del calazio è bene ricorrere tempestivamente alla terapia locale e, se necessario, generale per prevenirne la crescita. È bene inoltre non toccarlo e valgono gli stessi consigli di detersione; anche se si ha un calazio è bene evitare il trucco e le lenti a contatto. Può essere inoltre utile fare impacchi caldo-umidi.

La terapia prevede colliri specifici, antibiotici o cortisonici, che riducono il rigonfiamento delle pareti del dotto escretore e favoriscono la fuoriuscita del materiale purulento. Importante poi, laddove la causa sia lo stile di vita, curare l’alimentazione assicurandosi una dieta sana ed equilibrata.

Nei casi più seri, può rendersi necessario un piccolo intervento chirurgico ambulatoriale, al fine di asportare la ghiandola responsabile del calazio”, ha concluso il dottor Rosetta.

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