Le alterazioni ormonali della menopausa possono aumentare il rischio di osteopenia, cioè la perdita di minerali e tessuto osseo che se non diagnosticata e non curata, può portare all’osteoporosi. Diverse sono le cause, ma l’osteopenia si può prevenire.
Ne parliamo con la dott.ssa Emanuela Raimondo, ortopedico di Humanitas San Pio X.
Osteopenia: cos’è e quali sono le cause?
L’osteopenia è una condizione medica che non dà sintomi. In menopausa, a causa dell’invecchiamento (senescenza) e delle alterazioni ormonali, in molte donne le cellule deputate a costruire nuovo tessuto osseo rallentano la loro attività. Questo porta l’osso a impoverirsi progressivamente, perdere densità e minerali, e diventare più fragile. È l’inizio di un percorso che può iniziare con l’osteopenia e, se non adeguatamente curata, arrivare all’osteoporosi.
Non è raro, però, che a causa dell’assenza di sintomi, spesso la diagnosi di osteopenia arrivi quando l’osteoporosi si è già sviluppata. Per questo motivo, le donne in menopausa o post menopausa:
- hanno più di 50 anni
- hanno familiarità per osteoporosi
- presentano eccessiva magrezza
- sono fumatrici.
Le donne in terapia con farmaci, come ad esempio cortisonici, chemioterapici, dovrebbero sottoporsi agli esami per la diagnosi precoce e il controllo della densità ossea con la MOC.
Cosa vede la MOC?
La MOC o Mineralometria Ossea Computerizzata è l’esame che, grazie ai raggi X, permette di vedere la densità di minerali presenti all’interno di determinati segmenti ossei. In particolare, la MOC può essere utilizzata per valutare i livelli di minerali presenti all’interno delle ossa di una zona campione, ossia un’area ben delimitata dello scheletro, come l’osso femorale prossimale, cioè più vicino all’anca, e le vertebre lombari, che sono le ossa più a rischio di osteopenia in menopausa. Tuttavia, la MOC può essere effettuata su tutta la colonna e tutte le ossa del corpo.
In caso di osteopenia lieve, la MOC può essere ripetuta ogni due anni, allo scopo di monitorare l’efficacia delle cure e l’eventuale progressione della malattia. In genere, alla diagnosi di osteopenia si associa anche l’esame per la misurazione dei livelli di vitamina D nel sangue.
Come si cura l’osteopenia?
In caso di diagnosi di osteopenia, la cura prevede l’adozione di uno stile di vita sano e attivo, con attività fisica regolare tre volte a settimana, per almeno 40 minuti al giorno, privilegiando la camminata e gli esercizi di rafforzamento dei muscoli addominali e della schiena, e dieta ricca di calcio. In alcuni casi, alla dieta si possono aggiungere integratori di vitamina D e calcio, in caso se ne rilevino livelli bassi.
In alcuni casi, alle donne in menopausa può essere consigliata la Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) a basso dosaggio, ma in assenza di fattori di rischio, per migliorare la densità ossea, specie in associazione a una buona alimentazione e attività fisica adeguata.
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