Osteoporosi, che cos’è?
Nel corso della vita di una persona, tutto il suo scheletro è soggetto a quello che viene definito rimodellamento osseo.
Il tessuto osseo, costituito perlopiù da collagene e da fosfato di calcio si rinnova continuamente distruggendo la parte vecchia e fabbricandone di nuova.
Finché si è giovani, l’organismo produce più tessuto osseo nuovo di quanto ne distrugga e perciò fino ai trent’anni la massa ossea aumenta.
Successivamente, invece, la produzione di nuovo tessuto osseo diminuisce, non arrivando più a pareggiare la quantità di quello distrutto.
La probabilità di ammalarsi di osteoporosi dipende dalla massa ossea raggiunta tra i venti e i trent’anni e dalla velocità con cui viene distrutta in seguito.
Ne abbiamo parlato con il dottor Matteo Libroia, medico di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva Anca e Ginocchio.
Quali sono le possibili cause?
“La densità ossea, ossia ciò che insieme alle dimensioni determina la forza delle ossa, può essere intaccata – spiega il dottor Libroia – da una scarsa presenza di minerali quali calcio e fosforo ma anche da un abbassamento dei livelli di estrogeno (come durante la menopausa).
Una bassa densità ossea porta all’indebolimento delle ossa e quindi al rischio di osteoporosi”.
Altri fattori di rischio correggibili o meno sono:
- fumo
- disordini alimentari
- stile di vita sedentario
- consumo eccessivo di alcol
- uso di corticosteroidi
- sesso femminile
- invecchiamento
- razza (bianca o orientale)
- precedenti famigliari
- corporatura esile
- eccesso di ormoni tiroidei
- altre malattie o interventi che influiscono sulla capacità dell’organismo di assorbire il calcio.
Riconoscere i primi sintomi
“L’osteoporosi – sottolinea il medico – alle prime fasi solitamente non presenta sintomi particolari.
Una volta avvenuto l’indebolimento delle ossa, però, si potrebbe accusare – aggiunge il dottor Libroia – mal di schiena, provocato dalla frattura o dal collasso di una vertebra, diminuzione di statura, postura curva, frattura delle vertebre, del polso, del femore o di altre ossa anche dopo lievi contusioni”.
Quando sottoporsi a visita medica?
È consigliabile richiedere un esame di misurazione della densità delle ossa nelle seguenti situazioni o condizioni:
- donna di età superiore ai 65 anni, indipendentemente dai fattori di rischio
- donna in menopausa con almeno un fattore di rischio per l’osteoporosi
- donna di più di 50 anni con una storia passata di fratture ossee
- assunzione di farmaci come il prednisone, gli inibitori dell’aromatasi o gli anticonvulsivanti
- donna in menopausa che ha recentemente interrotto la terapia ormonale sostitutiva
- donna in menopausa precoce.
Prevenzione
Sia che siate soggette a fattori di rischio per l’osteoporosi sia che non lo siate, vi sono tre fattori essenziali per mantenere le ossa sane per tutta la vita:
- un adeguato apporto di calcio, che si può ricavare da alimenti come il latte e i latticini, ma anche da mandorle, broccoli, spinaci, cavoli cotti, salmone in scatola, sardine e prodotti derivati dalla soia o da integratori;
- un adeguato apporto di vitamina D, che si può sintetizzare semplicemente grazie all’esposizione alla luce del sole, ma che si può trovare anche in alimenti come tonno, sardine e tuorlo d’uovo;
- regolare esercizio fisico, in particolare gli esercizi che allenano la forza e la resistenza (non nuoto, bicicletta e macchine da palestra), rafforzano le ossa e rallentano il processo che porta all’osteoporosi.
“Altre buone abitudini – conclude il dottor Libroia – come non fumare, non esagerare con gli alcolici, fare sempre attenzione alla postura, adottare piccoli accorgimenti per prevenire le cadute, aiuteranno a prevenire o a evitare i danni dovuti all’osteoporosi”.
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