L’osteoporosi è una malattia silenziosa, che non si manifesta con sintomi evidenti fino a che non si verifica una frattura, spesso per un evento a basso impatto. Quando accade, l’osso colpito dall’osteoporosi si è già “svuotato” ovvero ha perso quella densità di minerali necessaria alla solidità delle ossa. «La menopausa, con il calo degli estrogeni – spiega la dottoressa Emanuela Raimondo, ortopedico di Humanitas San Pio X, responsabile dell’Ambulatroio Osteoporosi – è uno dei fattori di rischio per l’osteoporosi nelle donne (ne soffrono 9 su 10).
Tuttavia, il fatto che così tante donne in menopausa ne soffrano, non rende l’osteoporosi una malattia inevitabile. Infatti, prevenzione e diagnosi precoce con esami specifici per l’osteoporosi contribuiscono a rallentare la perdita della densità delle ossa e arrestare l’osteoporosi se è già comparsa, o attivare comportamenti preventivi e sorveglianza nel caso l’osso sia sano».
Cosa si intende per prevenzione dell’osteoporosi?
«Diminuendo la densità dei minerali, specialmente calcio e fosforo, le ossa diventano più deboli e rischiano di fratturarsi facilmente, anche in assenza di un trauma – spiega l’esperta -. Proprio perché la perdita di densità ossea, chiamata osteopenia, può iniziare e progredire senza dare sintomi evidenti, diventa molto importante la diagnosi precoce dell’osteoporosi. Infatti, intervenire tempestivamente con la terapia adatta e con cambiamenti nello stile di vita che possono contribuire alla perdita minerale dell’osso, aiuta a limitare la progressione dell’osteoporosi. Comportamenti di tipo preventivo come fare attività fisica, non fumare, evitare l’eccesso di alcol o caffè, assumere cibi ricchi di calcio e vitamina D, ed effettuare la densitometria ossea come screening per l’osteoporosi».
A cosa serve la densitometria ossea?
«La densitometria ossea con il metodo MOC-DEXA è un esame importante per la valutazione del rischio di fratture causate dalla osteopenia e per calcolare la densità minerale delle ossa nei punti in cui l’osteoporosi rende le ossa più fragili, come la colonna lombare e il femore nella parte più vicina all’anca. La densitometria, grazie all’emissione di una bassa quantità di raggi X, permette di ottenere parametri di densità dell’osso che, confrontati con quelli attesi per la popolazione sana, esprime una valutazione numerica chiamata “T score”.
Se dal confronto, i parametri ottenuti sono inferiori di un certo valore (- 2.5), si può confermare il sospetto di osteoporosi. In caso il valore rilevato non sia preoccupante, viene attivato un percorso di sorveglianza periodica nel tempo con successive densitometrie e cambiamenti dello stile di vita. La densitometria MOC – DEXA non è un esame invasivo né doloroso, dura circa 10 minuti, e può contribuire a evitare le fratture da osteoporosi che nella popolazione anziana – conclude la dottoressa Raimondo -, è una delle principali cause di perdita di autonomia, disabilità e riduzione della qualità di vita».
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