Avere una deviazione del setto nasale, ovvero una condizione congenita o acquisita (post-traumatica) che comporta un’ostruzione del flusso d’aria in una narice, significa non respirare in modo corretto. Non si tratta però di una sensazione passeggera che si risolve da sola: infatti, in caso di deviazione del setto nasale, la visita con lo specialista otorinolaringoiatra è necessaria per valutare quale tipo di intervento può aiutare la persona a recuperare una efficace respirazione nasale.
Ne parliamo con dottor Giovanni Colombo, responsabile dell’Unità Otorinolaringoiatria di Humanitas San Pio X
Cos’è e quali sono i sintomi?
«La deviazione del setto nasale è uno spostamento di una o entrambe le porzioni del setto nasale (ossea o cartilaginea) che, a causa di alterazione anatomica congenita (alla nascita) o acquisita (post-traumatica), provoca una asimmetria del flusso d’aria che entra ed esce dalle narici – spiega l’esperto -. La funzione del naso, però, non è solo di far passare l’aria: il naso, infatti, serve anche a filtrare e termo-umidificare l’aria per proteggere le basse vie respiratorie (bronchi e polmoni). Una insufficiente respirazione e la riduzione della capacità di filtro del naso, possono quindi tradursi in problemi a livello di bronchi e polmoni, associati anche a rinosinusiti acute e ricorrenti.
In genere, la persona con deviazione del setto nasale si reca dallo specialista ORL perché ha la sensazione di ostruzione nasale localizzata maggiormente ad una narice, che può peggiorare durante il sonno o quando si è raffreddati. Rivolgersi allo specialista otorinolaringoiatra è fondamentale per tornare a respirare bene e in modo efficace. Un corretto inquadramento prevede una valutazione endoscopica ed eventualmente l’esecuzione di una TC del massiccio facciale.
Inoltre, è bene ricordare, che i disturbi respiratori possono avere ripercussioni negative sulla qualità del sonno, sulla concentrazione nelle attività lavorative e di studio durante il giorno, sulle performance intellettuali a scuola o al lavoro, sulla vita sportiva e sessuale, e sulla salute in generale».
L’intervento è sempre necessario?
«La deviazione del setto nasale si risolve solo chirurgicamente con l’intervento di settoplastica – risponde il dottor Colombo – sebbene possano essere associate terapie farmacologiche per disinfiammare i turbinati o risolvere i sintomi di un’eventuale rinite cronica o rinosinusite ricorrente. L’intervento di settoplastica è una procedura chirurgica molto comune che viene eseguita in anestesia generale in regime di day surgery.
La settoplastica non prevede incisioni esterne o cicatrici visibili: una volta effettuata l’anestesia viene praticata un’incisione nella cavità nasale e, dopo aver separato la mucosa del setto nasale, la cartilagine e l’osso deviati vengono rimodellati e/o rimossi fino a ottenere un buon allineamento del setto nasale. Le suture interne vengono eseguite con materiale riassorbibile che non è necessario rimuovere. Al termine dell’intervento può essere posizionato un tampone nasale che, sulla base della tecnica chirurgica eseguita, potrà essere rimosso dopo 24-48 ore. Dopo l’intervento è possibile che sia presente un gonfiore del labbro superiore, che sia ridotta la sensibilità dei denti incisivi superiori o dell’olfatto; tuttavia, si tratta di disturbi temporanei che tendono a scomparire gradualmente».
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