Premenopausa e perimenopausa sono spesso usate come sinonimi. In realtà sono momenti diversi della vita della donna, che variano per durata, sintomi ed età di inizio. La perimenopausa termina con la menopausa.
Ne parliamo con la dott.ssa Diana Pettinato, ginecologa di Humanitas San Pio X.
La perimenopausa
La perimenopausa è una fase naturale della vita. Per perimenopausa si intende tutto il periodo di transizione che porta alla menopausa, caratterizzato dall’imprevedibilità dei cicli mestruali. In questo periodo, il corpo inizia a prepararsi alla menopausa, le ovaie producono meno ormoni sessuali quali estrogeni, progesterone e androgeni, causando irregolarità o assenza del ciclo mestruale. In questa fase, potrebbe essere più difficile, ma non impossibile, ottenere una gravidanza, anche se la donna è considerata in età fertile.
I sintomi della perimenopausa, l’età di inizio e la durata variano da donna a donna. Infatti, la perimenopausa può iniziare già a 40 anni ma per alcune donne anche più tardi. Alcune persone la attraversano in pochi mesi, per molte altre invece, la perimenopausa può durare dai quattro agli otto anni. La perimenopausa finisce con la menopausa, ovvero trascorsi 12 mesi consecutivi senza ciclo mestruale.
Perimenopausa: sintomi
In generale, il primo sintomo della perimenopausa è l’irregolarità del ciclo mestruale, sia in termini di ritmicità, che in termini di durata e intensità. A queste irregolarità si possono aggiungere sintomi nuovi e tipici della menopausa conclamata.
I sintomi possono variare, ma la maggior parte delle persone in perimenopausa sperimenta almeno uno dei segnali tipici, come:
- mestruazioni irregolari o che non arrivano tutti i mesi
- sanguinamento più abbondante o leggero del solito
- vampate di giorno, ma soprattutto di notte
- aumento di peso e del grasso addominale
- secchezza vaginale e disagio durante i rapporti sessuali
- necessità di urinare frequentemente
- insonnia, irritabilità, depressione o sbalzi d’umore
- calo del desiderio sessuale
- riduzione della memoria e della capacità di concentrarsi.
In alcuni casi, si può sperimentare un miglioramento della sindrome premestruale.
Perimenopausa: quali controlli fare?
È vero che le mestruazioni irregolari sono comuni e normali durante la perimenopausa, tuttavia ci sono altre condizioni che possono causare anomalie nel flusso mestruale. Pertanto, in presenza di alterazioni del ciclo mestruale è sempre raccomandato consultare un medico ginecologo per escludere altre cause. Infatti, oltre agli squilibri ormonali della perimenopausa, anche infezioni, fibromi, disturbi della coagulazione del sangue, polipi endometriali, aborto spontaneo, assunzione di anticoagulanti o tumori ginecologici possono portare ad alterazioni del ciclo e sanguinamenti anomali.
Inoltre, in perimenopausa, insieme ai controlli annuali con visita ginecologica ed ecografia (ogni 6 mesi in caso di sintomi gravi) e con Pap test, è bene effettuare anche altri esami, tra cui:
- gli esami previsti dallo screening per la prevenzione del tumore del seno
- esami del sangue per valutare glicemia, colesterolo e trigliceridi, proteine, funzionalità della tiroide, funzionalità del fegato e dei reni; oltre al dosaggio degli elettroliti, vitamina D, calcio e fosforo, sostanze fondamentali per la salute delle ossa.
In questa fase non è necessario effettuare la MOC, ad eccezione delle persone con menopausa precoce o una familiarità per osteoporosi. Soprattutto in caso di sovrappeso oppure obesità, è importante sapere che perimenopausa significa anche aumento del rischio di alcune patologie associate proprio al peso, come ad esempio, malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, alcuni tumori, artrosi e dolore articolare.
Se il controllo del peso risulta più difficoltoso in questa fase, è quindi consigliabile rivolgersi a uno specialista in nutrizione per mantenere un corretto peso corporeo e adottare uno stile di vita sano. Così come, in caso di dolore articolare, è consigliato rivolgersi a un fisiatra o a un reumatologo per una valutazione specialistica.
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