Il 15% dei diabetici va incontro a lesioni del piede che, riconosciute per tempo, possono essere curate e guarire in oltre il 90% dei casi.
Il diabete, malattia sempre più frequente nei Paesi occidentali e ancor più nei Paesi in via di sviluppo dove colpisce precocemente e senza distinzione uomini e donne, anche giovani, può portare a complicanze gravi a carico del piede.
“La diagnosi e la cura tempestiva in un centro dedicato e con un team multidisciplinare possono evitare al paziente diabetico l’amputazione di parte del piede o dell’arto – spiega il dott. Giacomo Clerici, responsabile di Chirurgia Ortopedica Piede Diabetico di Humanitas San Pio X. Sulla base dei sintomi, delle caratteristiche dell’ulcera e grazie a test specifici è possibile stabilire la causa delle lesioni, neuropatica o ischemica (Vedi BOX), e iniziare il trattamento specifico, in regime di degenza o ambulatoriale”.
Chirurgia, sempre più conservativa
“L’intervento chirurgico e la rivascolarizzazione in caso di ischemia, sia con bypass sia con angioplastiche, sono sempre mirati a salvare l’arto e quanto più possibile il piede, in caso di perdite di sostanza già presenti – continua l’esperto. In presenza di infezioni da rimuovere, possono essere necessari più interventi e più ricoveri prima di intervenire definitivamente per riparare i tessuti e chiudere le lesioni. Proprio perché il piede diabetico non è una malattia singola, cioè possono essere presenti allo stesso tempo problemi vascolari, neuropatici e infezioni, la cura coinvolge più specialisti, come il chirurgo vascolare, il radiologo interventista in casi di rivascolarizzazione non chirurgica, l’ortopedico, il diabetologo/internista, il nefrologo: quest’ultimo in particolare perché spesso i pazienti sono in dialisi. L’infermiere specializzato è una figura centrale del team che, oltre ad effettuare le medicazioni, esegue anche lo screening per la neuropatia e l’arteriopatia, esame questo che permetterà di quantificare il rischio ulcerativo dei pazienti”.
10 consigli per la cura del piede diabetico
- Ispezionare accuratamente i piedi, inclusi gli spazi tra le dita usando uno specchio
- Brevi pediluvi con sapone a pH fisiologico e acqua tiepida
- Asciugare bene e delicatamente i piedi
- Idratare i piedi, soprattutto in caso di pelle secca
- Indossare calzini morbidi, non troppo sottili e senza cuciture
- Scegliere scarpe adatte alla misura e forma del piede
- Eliminare dall’interno delle scarpe detriti o corpi estranei prima di indossarle
- Evitare tacchi alti o scarpe a punta
- Non camminare scalzi
- Tagliare le unghie con margini lineari e non troppo corte.
Non sottovalutare questi sintomi e manifestazioni cliniche
- Ulcere, infezioni o gangrena
- Formicolio ai piedi
- Dolore ai polpacci nel camminare
- Irrequietezza a piedi e gambe anche a letto
- Sensazione di freddo ai piedi ma pelle calda.
La cura del piede diabetico
Dopo l’intervento chirurgico per la rivascolarizzazione del piede in caso di piede ischemico, oppure se il piede presenta infezioni o necrosi in caso di piede neuropatico, ma anche per le medicazioni e cure dopo l’intervento chirurgico, l’infermiere si prende cura del paziente intervenendo con le cure locali e medicazioni prescritte dal medico – spiega Giulia Violante, infermiera specializzata nel piede diabetico. Sebbene non tutti i pazienti diabetici soffrano di piede diabetico, è importante insegnare a tutti loro a guardarsi oppure a farsi aiutare nell’osservazione quotidiana dei piedi. Infatti, il piede diabetico è una patologia che necessita di continuità nelle cure, nelle visite e nell’attenzione all’abituale igiene e pulizia, non solo per la prevenzione primaria, cioè per evitare l’insorgenza delle ulcere, ma anche dopo la guarigione perché il rischio di nuove ulcere è elevatissimo.
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