Il ginocchio è un’articolazione molto sollecitata, anche per chi non pratica attività sportive, perché consente la normale deambulazione e deve essere funzionale per lungo tempo.
Le patologie a carico del ginocchio possono essere, quindi, sia degenerative (artrosi) sia post traumatiche (lesioni dei legamenti crociati, lesioni meniscali e cartilaginee).
Insieme al dottor Federico D’Amario, responsabile di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva Anca e Ginocchio in Humanitas San Pio X, abbiamo risposto alle vostre domande in diretta su Facebook.
Chi pratica un’attività sportiva come si deve preparare?
Prima di iniziare a praticare un’attività sportiva, occorre definire il tipo di allenamento in base all’età, perché affrontare uno sport non più in età giovanile, per esempio a cinquanta o a sessant’anni, significa sottoporre le articolazioni, soprattutto dell’arto inferiore, a carichi a cui non si è abituati. È importante anche stabilire il tipo di rinforzo muscolare, il giusto peso, l’alimentazione e, quando ci si avvicina a uno sport a livello quasi agonistico, è utile fare una valutazione clinica da un ortopedico, un fisiatra o uno specialista dello sport.
Il ginocchio è sicuramente una delle articolazioni più a rischio; quindi, un’attenta anamnesi iniziale e, successivamente, delle indagini strumentali permetteranno si stabilire se esso presenta delle alterazioni e se ha subito degli interventi” spiega il medico.
La maratona può creare problemi alle ginocchia?
La maratona è uno stress notevole per le ginocchia. Non è un’attività da evitare, ma sicuramente è consigliata a soggetti ben allenati. È necessario un percorso di preparazione di due-cinque anni, magari con l’aiuto di un personal trainer e di un nutrizionista, iniziando prima con camminate veloci, poi correndo in maniera adeguata per ottenere un buon rinforzo muscolare. Si dovranno affrontare piccole corse amatoriali e campestri e, successivamente, ci si potrà avvicinare alla maratona.
Se, nel frattempo, il soggetto dovesse accusare dolori articolari o limitazioni funzionali per preesistenti patologie, sconsiglio questo sport. Nel caso, è possibile eseguire delle infiltrazioni di acido ialuronico per difendere l’articolazione.
Scendendo le scale ho la sensazione che il ginocchio ceda. A che cosa può essere attribuito?
Molto probabilmente si tratta del problema all’articolazione femore-rotulea che affligge molte donne per via delle caratteristiche anatomiche del loro bacino. A causa dell’allargamento di quest’ultimo, la rotula, non essendo posizionata nel centro del ginocchio, non si muove in maniera coassiale rispetto al movimento del ginocchio. Ciò determina delle sublussazioni e anche un’usura della cartilagine. Si tratta di un problema che riguarda soprattutto le donne in menopausa con mancanza di tono muscolare, ma può interessare anche quelle in età giovanile. Il consiglio è di rivolgersi a un ortopedico che valuterà l’asse dell’arto (quindi se il ginocchio è valgo o varo), il movimento della rotula, il tono muscolare e, se lo riterrà necessario, prescriverà degli esami radiologici. Nel 90% dei casi il percorso curativo consigliato è solo quello conservativo, cioè senza esami strumentali, mirato al calo ponderale, al rinforzo muscolare e al ritorno all’attività quotidiana e sportiva in modo progressivo.
Perché alla ripresa dell’attività sportiva dopo la gravidanza ho avvertito male alle ginocchia?
Nel momento in cui c’è la comparsa di dolore, occorre sospendere l’attività sportiva e capire il motivo. Se il dolore è bilaterale, si tratta di un problema rotuleo, mentre se esso è localizzato in un punto preciso potrebbe riguardare il menisco.
Durante la gravidanza si verifica prima un aumento e poi una perdita di peso e, quindi, una diminuzione della forza muscolare. Il consiglio è di riprendere a fare sport dopo un breve periodo (dai trenta ai sessanta giorni) di preparazione.
Che relazione esiste tra osteoporosi e ginocchia?
L’osteoporosi è una problematica che insorge soprattutto in menopausa, ma può riguardare anche le donne giovani che arrivano in questa fase precocemente. Occorre una valutazione anamnestica per capire se si è in presenza di qualche disturbo ormonale o di una malattia osteoporotica giovanile. Nel caso di donne giovani, l’infiltrazione di acido ialuronico aiuta a lubrificare la cartilagine, perché l’osteoporosi non colpisce solo il tessuto osseo, ma anche le parti cartilaginee e meniscali. Invecchiando, il menisco diventa meno elastico e la cartilagine, che è composta di sette strati, va incontro a un “ammollimento” e quindi può essere sottoposta a piccole rotture.
Perché mi capita di sentire le ginocchia fredde?
Sentire freddo alle ginocchia non è sintomo di una patologia. Al contrario, il ginocchio caldo può essere indice di una rotula che funziona male e, se esso è associato a un arrossamento della superficie cutanea, potrebbe anche trattarsi di un primo segnale di una malattia reumatica. In questi casi, dopo gli esami di screening, l’ortopedico indirizzerà il paziente al reumatologo.
A sedici anni, in seguito a un trauma, ho avuto un versamento del liquido sinoviale a un ginocchio. Oggi, a cinquantasei anni, avverto periodicamente un dolore. Posso continuare a fare attività fisica? e di che tipo?
Il versamento articolare può essere stato conseguente a una lesione meniscale che allora non ha creato dolore, ma negli anni il menisco ha continuato a rompersi sempre più. Consiglio di non sottovalutare questo episodio e, prima di fare qualsiasi attività fisica, di effettuare un esame diagnostico, visita e risonanza magnetica, e valutare l’asse del ginocchio per verificare le condizioni delle cartilagini.
Che relazione intercorre tra alimentazione e ginocchia?
Il segreto sta in una dieta varia ed equilibrata, che comprenda il giusto apporto di proteine e di carboidrati, perché il nostro corpo ha bisogno di tutti gli elementi.
Ho una tendinopatia rotulea alle ginocchia e mi hanno consigliato tre cicli di onde d’urto. Volevo sapere se il dolore, che ormai persiste da un anno, passerà.
Farei una risonanza magnetica al ginocchio per verificare l’eventuale presenza di calcificazioni. In assenza di calcificazioni proverei con un ciclo di tecar terapia con kisesio taping. In presenza di calcificazioni tendinee farei un ciclo di onde d’urto.
Sciando ho riportato una distorsione al ginocchio destro, che è molto gonfio e dolorante. Che tipo di fisioterapia è consigliata?
Se il ginocchio è molto gonfio andrei da un ortopedico per eseguire un artrocentesi. Altrimenti, la terapia è applicazione di ghiaccio locale tre volte al giorno, 1 compressa di Ananase 3 volte al giorno per 5 giorni, tecar terapia di almeno 5 sedute e kinesiotaping drenante. Poi eseguirei una risonanza magnetica al ginocchio quando si è sgonfiato.
Soffro di tendiniti e recentemente ho sentito parlare della possibilità di intervenire con terapia con PRP? Di cosa si tratta esattamente? È efficace per questo tipo di disturbo?
Il PRP è un concentrato di gel piastrinico. Per il trattamento viene eseguito un prelievo di sangue che viene centrifugato e poi iniettato nella sede del tendine sofferente. La letteratura scientifica è favorevole a questa terapia e anche la nostra esperienza è positiva.
Quando appoggio un ginocchio a terra (il destro particolarmente) avverto una sensazione di puntura da spillo. A che cosa può essere dovuto?
Se il dolore è anteriore potrebbe essere un problema rotuleo, se invece è nella parte interna o esterna del ginocchio potrebbe trattarsi di una lesione del menisco.
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