L’estate è la stagione preferita di molti, tra sole, cene in giardino, vacanze e gite alla scoperta di località nuove. Tuttavia, in estate dobbiamo fare i conti anche con dei fatti meno piacevoli: le punture di insetti.
Anche se il fastidio è simile, ogni insetto “punge” in modo diverso. Tra i più comuni e fastidiosi responsabili delle punture ci sono zanzare, zecche e cimici del letto. Le loro punture hanno ovviamente degli effetti sulla pelle, ognuno con delle caratteristiche diverse che richiedono una valutazione specifica soprattutto in caso di eventuale allergia.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Marta Brumana, responsabile di dermatologia di Humanitas San Pio X.
Punture di zanzare
Il liquido che iniettano le zanzare è responsabile di reazioni cutanee molto pruriginose o dolenti. A differenza di altre zone del mondo in cui le punture di zanzare possono trasmettere malattie anche molto gravi, da noi le zanzare rappresentano principalmente un motivo di grande fastidio. Tuttavia, in alcuni casi è possibile che, soprattutto nei bambini, venga scatenata una reazione caratterizzata da un rilievo cutaneo gonfio (pomfo) che dura qualche giorno, per poi lasciare a volte per alcune settimane un nodulo rosso pruriginoso. Se poi non si riesce a resistere all’impulso di grattarsi nella zona dove si è stati punti, si può arrivare al punto di sovra-infettare la lesione, con formazione di croste e pus (impetigine).
Morso di zecca
I morsi delle zecche non sono molto dolorosi perché inoculano nell’ospite una certa quantità di saliva che contiene principi anestetici. Sfortunatamente, non sono nemmeno facili da individuare, soprattutto se la zecca colpisce in una zona non molto visibile del corpo. Sebbene la puntura della zecca non sia di per sé pericolosa, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni che vengono trasmesse attraverso di essa. Non tutte le zecche sono portatrici di infezioni, e questo dipende anche dalla regione geografica dove ci troviamo.
Il rischio principale in Italia è la trasmissione della Borrelliosi di Lyme, che è più frequente in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Liguria, Toscana e Emilia Romagna. Per questo, se ci si accorge di essere stati morsi, bisogna cercare di rimuovere la zecca con una pinzetta, molto delicatamente per evitare che si rompa, e chiedere un parere al medico curante. La Borrelliosi di Lyme può comportare la comparsa di eruzioni cutanee ma anche determinare altri sintomi importanti negli anni a venire, per cui è importante identificarla precocemente.
Cimici del letto
La puntura delle cimici del letto provoca generalmente la comparsa di piccoli pomfi cutanei (aree arrossate e gonfie), associati a intenso prurito locale. In genere, i segni sono numerosi e ravvicinati, disposti in maniera lineare, e compaiono nelle zone che rimangono scoperte quando si dorme, ossia braccia, mani, collo e viso. Gli effetti possono essere più o meno immediati, manifestandosi dopo poche ore o nei giorni successivi. I sintomi si risolvono in una settimana, ma è importante identificare il problema per eliminare le cimici ed evitare nuove punture.
Punture: quando e perché recarsi dal dermatologo
Una semplice puntura può scatenare una reazione allergica molto fastidiosa oppure un’infezione in seguito al grattamento o alla inoculazione di batteri o virus attraverso la puntura. Inoltre, non sempre è facile identificare la ragione o l’animale che ha causato l’arrossamento e il prurito sulla pelle, per cui serve la guida dello specialista per comprendere al meglio le conseguenze sulla pelle in seguito al sospetto di puntura.
Dopo la valutazione durante la visita dermatologica, infatti, lo specialista aiuta a individuare sia la terapia giusta, ma può anche suggerire di approfondire la questione con dei test in caso di sospetta infezione o con prove allergologiche per prevenire un eventuale ripetersi della problematica in futuro.
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