I fibromi uterini sono una patologia molto comune, ma fortunatamente benigna. Il riscontro può essere occasionale, durante un controllo clinico-ginecologico oppure dovuto a una sintomatologia acuta o cronica che la paziente riferisce al medico.
Ne parliamo con il dottor Alessandro Bulfoni, Responsabile di Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X.
Con quali sintomi si manifestano?
In base alle loro dimensioni, al numero e alla sede, i fibromi possono essere causa di disturbi mestruali, come menometrorragie (mestruazioni lunghe e abbondanti), perdite ematiche tra una mestruazione e l’altra o possono associarsi a un dolore pelvico cronico.
Come si effettua la diagnosi?
L’iter diagnostico prevede come primo approccio l’anamnesi, da cui il medico ricava informazioni per orientarsi nella diagnosi, la visita ginecologica e l’ecografia che può essere transvaginale o transaddominale.
La presenza di numerosi fibromi uterini può a volte richiedere anche l’esecuzione di esami strumentali più approfonditi come la risonanza magnetica nucleare.
Come si curano i fibromi uterini?
La terapia dei fibromi uterini può essere medica o chirurgica oppure prevedere una condotta di attesa e un follow up nel tempo.
La terapia chirurgica è in genere la prediletta nei casi in cui i fibromi uterini sono sintomatici, quando sono in crescita e soprattutto nella paziente che ricerca una gravidanza.
La terapia medica è da prediligere nelle donne in età più avanzata, perimenopausale, sapendo che la menopausa darà un contributo positivo alla riduzione e al riassorbimento dei fibromi uterini.
Tutti gli approfondimenti del dottor Bulfoni all’interno del video.
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